Trento, da venerdì scatta il piano antismog

Torna in vigore nel capoluogo da dopodomani, venerdì 1° novembre, il piano antismog. Le disposizioni, che rispecchiano quanto previsto dal piano di tutela della qualità dell'aria adottato dalla giunta provinciale, ricalcano quelle dell'inverno scorso: fino al prossimo 31 marzo tutti i giorni - esclusi sabato e festivi - nelle fasce orarie comprese tra le 7 e le 10 e tra le 16 e le 19, sarà istituito il divieto di transito nelle aree urbane di tutti i veicoli euro 0 e dei veicoli diesel euro 1 ed euro 2, tranne quelli dotati di filtro antiparticolato (Fap) omologato. Una restrizione che riguarderà indistintamente autoveicoli, motoveicoli e ciclomotori

di Leonardo Pontalti

Torna in vigore nel capoluogo da dopodomani, venerdì 1° novembre, il piano antismog.
Le disposizioni, che rispecchiano quanto previsto dal piano di tutela della qualità dell'aria adottato dalla giunta provinciale, ricalcano quelle dell'inverno scorso: fino al prossimo 31 marzo tutti i giorni - esclusi sabato e festivi - nelle fasce orarie comprese tra le 7 e le 10 e tra le 16 e le 19, sarà istituito il divieto di transito nelle aree urbane di tutti i veicoli euro 0 e dei veicoli diesel euro 1 ed euro 2, tranne quelli dotati di filtro antiparticolato (Fap) omologato. Una restrizione che riguarderà indistintamente autoveicoli, motoveicoli e ciclomotori. Non potranno circolare, poi, neppure i motoveicoli e i ciclomotori a due tempi classificati euro 1.
Il piano conferma sostanzialmente i provvedimenti già adottati lo scorso anno: tutte le misure hanno l'obiettivo principale di ridurre le emissioni di polveri fini (Pm10) e di ossidi di azoto.
 

L'ultimo anno di deroghe.
Come in passato, anche quest'anno sono state previste delle deroghe, ma solo in particolari casi: gli artigiani proprietari di veicoli diesel classificati euro 2 e privi di filtro antiparticolato omologato potranno circolare liberamente.
Si tratta, peraltro, dell'ultima volta in cui saranno previste queste facilitazioni: «La richiesta della categoria era stata avanzata tre anni fa, inizialmente solo per quell'anno», spiega l'assessore all'ambiente del Comune Michelangelo Marchesi: «Poi - prosegue - la situazione contingente ci ha spinti a rinnovarla, ma ora anche gli euro 2 senza Fap iniziano ad essere vecchiotti oltre che significativamente inquinanti, quindi è il caso, per l'immediato futuro, di fermarli».
La deroga sarà concessa solo a categorie di mezzi tassativamente individuati: si tratta dei mezzi adibiti al trasporto merci, appartenenti alle categorie internazionali N1 (furgoni con massa massima inferiore a 3,5 tonnellate), N2 e N 3 (mezzi di trasporto con massa massima superiore a 3,5 tonnellate).
Non solo: la possibilità di circolare nonostante i divieti, riguarderà unicamente percorsi preventivamente concordati per raggiungere determinate aree di cantiere o di lavoro, e per ottenere il permesso, gli interessati dovranno presentare una specifica richiesta, compilando l'apposito modulo disponibile presso il comando della polizia locale del capoluogo (via Maccani 148), o direttamente o tramite la propria associazione di categoria.
 

I dati sull'inquinamento.
Il traffico stradale contribuisce per il 34% alla produzione dell'anidride carbonica totale e per il 55% dell'ossido di azoto, oltre che per il 14% delle Pm10.
Rispetto al 2007, i valori sono in lieve calo: 230.000 tonnellate annue in meno per la prima, 2.000 tonnellate in meno per il secondo.
«Questo, grazie alla diffusione sulle strade di mezzi meno impattanti - avevano spiegato qualche settimana fa, in sede di presentazione del piano provinciale l'ingegner Giancarlo Anderle e la dottoressa Laura Boschini dell'Appa - dal momento che gli euro 0, 1 e 2 sono stati dismessi in massa e gli euro 4 sono cresciuti di molto: se ora rappresentano almeno il 41% del parco circolante, nel 2005 rappresentavano il 7-8%. Gli euro 5 sono il 3%.
 

Non solo a Trento.
Le misure restrittive per i veicoli più inquinanti entreranno in vigore dopodomani anche a Rovereto. Per gli altri centri, a breve si riunirà il nucleo di coordinamento del Consorzio dei comuni, per uniformare il più possibile l'applicazione dei divieti «ecologici».

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