«Servono più controlli»

Portèla: una parola, a Trento, che non richiama alla mente una piazza o comunque una zona, ma è diventata sinonimo di degrado, spaccio, insicurezza. Ormai si indica con Portèla un’area che va da piazza Dante a Santa Maria, attraverso vicoli e viuzze, siepi e piazzette diventate ormai una sorta di territorio franco dove non esistono regole. Il tema, purtroppo, è di quelli sempre e costantemente attuali: risale a quindici mesi fa l’episodio più eclatante, ovvero la maxi rissa partita in piazza Dante e arrivata poi nelle vie più centrali della città. Da allora poco o nulla è cambiato: ci sono state interrogazioni, prese di posizione indignate, creazione di comitati, proteste, ma la musica è rimasta la stessa

Portèla: una parola, a Trento, che non richiama alla mente una piazza o comunque una zona, ma è diventata sinonimo di degrado, spaccio, insicurezza. Ormai si indica con Portèla un’area che va da piazza Dante a Santa Maria, attraverso vicoli e viuzze, siepi e piazzette diventate ormai una sorta di territorio franco dove non esistono regole. Il tema, purtroppo, è di quelli sempre e costantemente attuali: risale a quindici mesi fa l’episodio più eclatante, ovvero la maxi rissa partita in piazza Dante e arrivata poi nelle vie più centrali della città. Da allora poco o nulla è cambiato: ci sono state interrogazioni, prese di posizione indignate, creazione di comitati, proteste, ma la musica è rimasta la stessa. Il sindaco Andreatta ha deciso di togliere le panchine occupate da perdigiorno, ma l’iniziativa è stata accolta con ben pochi applausi. Anche i più favorevoli ammettono: «Può essere un primo passo, ma non certo la soluzione».
Ma la politica, o meglio i politici candidati come la pensano su questo tema? Esponenti di Lega e Pd, ma anche di Progetto Trentino e Movimento 5 Stelle sono concordi: «La sicurezza è un argomento centrale e importantissimo».
Francesca Gerosa di Progetto Trentino è chiarissima: «Il disagio, in quell’area, si respira e il problema è grave e sotto gli occhi di tutti. Il nocciolo è che l’amministrazione non ha saputo tenere il pugno duro: le regole devono essere rispettate». Togliere le panchine è la soluzione? «Non voglio sembrare arrogante ma mi viene da ridere. Le panchine servono per i cittadini, per gli anziani, per le mamme, per i ragazzini e sono state pagate con i fondi pubblici. Come detto la questione è una sola: bisogna rispettare le regole. Si diano indicazioni chiare e poteri alla polizia municipale e si intervenga con decisione. Una persona si siede sul cofano di una macchina? Lo si invita a spostarsi. Un’altra urina in piazza? Multa. Uno spaccia? Arresto. Personalmente non mi sento tranquilla quando cammino in quella zona e, visto che mi capita spesso di parcheggiare lì, cammino stando al telefono, cosa che mi hanno insegnato ai corsi anti aggressione».
La sicurezza in città è uno dei cavalli di battaglia della Lega Nord. E Vittorio Bridi è inevitabilmente uno dei fantini in sella a questo cavallo. «Abbiamo fatto decine di interrogazioni su questo tema. La richiesta di togliere le panchine l’abbiamo fatta noi un anno fa. Poi, invece di mettere i vigili agli incroci, mandiamoli in quella zona e autorizziamoli a chiedere i documenti e ad agire. Piazza Dante, piazza Da Vinci, Santa Maria e via Cavour: in questo quadrilatero accade di tutto, i commercianti sono giustamente esasperati per via di criminali, delinquenti, prostitute, spacciatori e anche dei ragazzi che frequentano gli happy hour e fanno rumore fino a tardi. A me piacerebbe riuscire a organizzare delle ronde, ma il sindaco non ci lascia e per farle ci vuole la sua autorizzazione».
Chi non vuole confondere le questioni è Lucia Maestri: «I ragazzi degli happy hour e i delinquenti sono due cose diverse, non sono situazioni sommabili. Una cosa è gestire il divertimento dei giovani, un’altra il disagio sociale, quindi ci vogliono risposte e soluzioni diverse». Quali? «Il comune ha fatto sforzi notevoli negli ultimi mesi, ma il problema sono le competenze. Togliere le panchine può essere un primo passo, ma il punto non è l’arredo urbano. E’ necessario aumentare i controlli per far aumentare la percezione della sicurezza».
«Recintare piazza Dante, chiuderla di notte, far rispettare le norme dando i mezzi per intervenire a chi controlla. E poi, soprattutto, investire nella sicurezza». Questa la posizione di Cristiano Zanella del Movimento 5 Stelle. «Il problema è degenerato negli ultimi anni, è pericoloso girare la sera in quella zona. Bisogna assolutamente far rispettare le regole. E la politica, invece che investire nel mattone, nelle grandi opere o nel Muse, dovrebbe investire in questo».

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