Mosna si ribella, stoccata ai sindacati

Bocciato dalle parti sociali? No, solo dai vertici delle categorie. Ma la base è un'altra cosa. Diego Mosna, candidato presidente della coalizione «Civiche per il Trentino» non ci sta. Bersagliato di critiche da parte di sindacati e Cooperazione, per non parlare delle dichiarazioni del presidente degli Artigiani, De Laurentis, ha deciso di replicare colpo su colpo. I vertici non mi capiscono, afferma, e dunque parlerò alla base, che non sempre è allineata con i primi Il punto di Luisa PatrunoI tuoi commenti

di Giuseppe Fin

mosnaIn principio è stato il presidente degli Artigiani trentini Roberto De Laurentis ad esprimere la propria preferenza per il programma della coalizione del centrosinistra autonomista guidata da Ugo Rossi, successivamente a prendere posizione sono state le tre sigle sindacali e l'altro ieri la Cooperazione Trentina con Diego Schelfi che, se pur non esplicitamente, ha fatto capire di avere molte più affinità con il programma della coalizione del centrosinistra autonomista rispetto ad altri. Dopo essersi sentito preso di mira da categorie sociali ed economiche ieri, Diego Mosna, candidato presidente della coalizione «Civiche per il Trentino», ha deciso di rispondere alle critiche arrivate fino ad oggi e di chiarire la propria posizione.


Diego Mosna, cosa ne pensa della scelta di campo fatta da alcune categorie economiche come gli artigiani?
«Per prima cosa io voglio chiarire che sono per le imprese, per la società del fare e la mia coalizione non vuole alcuna connotazione ideologica. Il presidente Roberto De Laurentis ha espresso una propria posizione che da quello che mi risulta non rappresenta tutti gli associati della sua categoria. A testimoniarlo sono i tanti artigiani presenti nelle nostre liste che condividono il programma della coalizione e stanno lavorando duramente. Chi dice che la categoria degli artigiani sta con Rossi sbaglia».
Anche i sindacati hanno espresso diverse critiche nei suoi confronti.
«Per me la bocciatura dei sindacati è stata una sorpresa perché non sono stato esaminato da nessuno di loro. Le loro critiche sono arrivate a seguito di una conferenza stampa fatta al mattino, prima che nel pomeriggio ci incontrassimo per potergli esporre il programma. Un incontro voluto da me diverso tempo fa e durante il quale ho spiegato le mie idee di sviluppo del Trentino e la decisione di non voler toccare  il welfare anche se nel 2017 il bilancio provinciale diminuirà  di oltre un miliardo di euro. Non si è parlato di tagli ma solo di come portare aziende in Trentino e di promozione. Era comunque prevedibile la loro posizione, sono sindacati e quindi sono di sinistra, è il classico gioco italico».

 

 

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