«No al pugno duro  contro gli accattoni»

L'assessore alle politiche sociali Violetta Plotegher risponde a baristi e ristoratori che chiedono al Comune d'intervenire concretamente contro l'«assalto» dei mendicanti arroccati nel centro storico cittadino. «I servizi sociali possono incrementare la loro azione di dialogo con le culture diverse come i Rom, la polizia municipale può intensificare il suo passaggio nel centro cittadino, ma anche i cittadini devono sapere che possono dare diversamente, attraverso, ad esempio, il fondo di solidarietà istituito dal comune di Trento»

di Federica Passamani

poverta_5985453.jpgTRENTO - Troppo impegnato nelle ultime ore, il sindaco Andreatta ha demandato ai suoi collaboratori la replica a baristi e ristoratori che chiedono al Comune d'intervenire concretamente contro l'«assalto» dei mendicanti arroccati nel centro storico cittadino. «Un'ordinanza urgente non è certo la soluzione del problema», esordisce l'assessore alle politiche sociali Violetta Plotegher, interrogata sul tema. «Certo il problema esiste e va cercata una soluzione, che però necessita d'interventi su più fronti». 

 

Anzitutto, spiega l'assessore, l'ordinanza, che è di competenza del Sindaco, può essere emessa solo in casi di urgenza e contingentabili nel tempo, quindi non si adatta al caso degli accattoni del centro storico. «Semmai bisogna pensare ad una modifica del regolamento di polizia municipale, estendendo i luoghi sensibili dove l'accattonaggio oggi è vietato». Attualmente, infatti, non è consentito mendicare solo in prossimità di luoghi di culto, scuole, ospedali, mercati, cimiteri. Le semplici multe tuttavia non sono sufficienti a scoraggiare l'azione dei mendicanti.

 

Alcuni ristoratori suggeriscono di fare come in altri comuni, quali Verona, dove oltre alla sanzione amministrativa vengono sequestrate anche le elemosine della giornata. «Su questo sono assolutamente contraria - prosegue Plotegher - bisogna intervenire su altro. Anzitutto va compreso che Trento ha una rete di assistenza attiva ed efficiente. Chi è in stato di bisogno trova spazi d'aiuto. Certo i servizi sociali possono incrementare la loro azione di dialogo con le culture diverse come i Rom, la polizia municipale può intensificare il suo passaggio nel centro cittadino, ma anche i cittadini devono sapere che possono dare diversamente, attraverso, ad esempio, il fondo di solidarietà istituito dal comune di Trento (coordinate bancarie dell'iniziativa "Il cuore entra in azione" reperibili sul sito web del comune di Trento, ndr)».

 

Quindi non si deve fare l'elemosina. Ma, obiettano i baristi, «i turisti e gli stranieri?». «Anche loro potrebbero essere avvisati della situazione di copertura assistenziale garantita in città e quindi invitati a non concedere l'elemosina» risponde Plotegher, aggiungendo che diversi studi condotti in varie città italiane hanno dimostrato l'insufficienza di una semplice ordinanza per combattere il fenomeno, auspicando un repentino cambio del regolamento di polizia municipale che, in aggiunta, includa il divieto di consumare alcolici nei parchi pubblici dove ci sono giochi per bambini.


Lorenzo Andreatta, dirigente del servizio «Gabinetto e pubbliche relazioni» del Comune di Trento, confermando l'orientamento del Comune delineato dall'assessore Plotegher sulla problematica e comprendendo le richieste degli esercenti, aggiunge che il sindaco Andreatta ieri in mattinata ha contattato il capo della polizia municipale per chiedere più controlli sul territorio.


«Purtroppo il fenomeno è veramente complesso. Abbiamo in città due nuclei di mendicanti che si muovono: uno è un gruppo dall'africa sub-sahariana stanziale, l'altro, più massiccio, è quello di nazionalità rumena. Quest'ultimo è in continuo movimento e difficilmente controllabile. Ci stiamo confrontando con situazioni di estrema miseria che devono essere gestiti assieme alle politiche sociali. Non stiamo negando il problema». Si dice che a Verona le ordinanze del sindaco Tosi abbiano risolto il problema? «Sono cinque anni che va avanti questa leggenda metropolitana, è ora di finirla - risponde Lorenzo Andreatta - Verona è diventata invivibile fuori dal centro storico, il problema è stato solo spostato».

comments powered by Disqus