Donne, voto a ottobre senza la quota del 50%

Alle elezioni provinciali del 27 ottobre si andrà a votare con questa legge elettorale. Non c'è speranza infatti che possa entrare in vigore la modifica sollecitata dalla Commissioni provinciale per le pari opportunità per l'introduzione della doppia preferenza (obbligatoriamente una donna e un uomo) né delle liste formate per il 50% da donne (oggi è un terzo)

di Luisa Maria Patruno

Alle elezioni provinciali del 27 ottobre si andrà a votare con questa legge elettorale. Non c'è speranza infatti che possa entrare in vigore la modifica sollecitata dalla Commissioni provinciale per le pari opportunità per l'introduzione della doppia preferenza (obbligatoriamente una donna e un uomo) né delle liste formate per il 50% da donne (oggi è un terzo).
Nella riunione dei capigruppo che il presidente del Consiglio, Bruno Dorigatti, ha convocato ieri mattina, è stato deciso infatti di mettere all'ordine del giorno delle ultime sedute di settembre (a pochi giorni dal termine per la presentazione delle liste che è il 27 settembre) tre disegni di legge presentati da Margherita Cogo (Pd), Roberto Bombarda (Verdi) e il più recente di Franca Penasa (gruppo misto), per modificare la legge elettorale per garantire pari opportunità di accesso alle consultazioni e l'equilibrio della rappresentanza dei generi nelle istituzioni. Anche se le norme per la parità venissero approvate la nuova legge non avrebbe il tempo di entrare in vigore per il voto di ottobre, perché la procedura prevede che una legge elettorale possa essere modificata se viene chiesto con referendum nei tre mesi successivi. «Quindi - spiega il presidente Dorigatti - non c'è il tempo tecnico perché sia applicabile già in queste elezioni, ma varrà per le prossime e risponderemo così alla richiesta presentata nei giorni scorsi dalla Commissione provinciale pari opportunità e condivisa da vari movimenti e associazioni favorevoli alla parità di genere, di introdurre nel nostro ordinamento la "doppia preferenza" per sostenere le candidature femminili e permettere che le donne elette siano il 50% dei consiglieri. Purtroppo, non si è riusciti ad anticipare la discussione perché i proponenti dei disegni di legge depositati mesi fa non hanno richiesto la priorità per tempo e siamo arrivati ormai al termine della legislatura».
Ora, resta comunque difficile che a poche settimane dal voto questa riforma elettorale venga approvata visto che la Lega, per voce del capogruppo Alessandro Savoi, ha già annunciato l'ostruzionismo così come intendono mettersi di traverso anche altre forze politiche di centrodestra. Franca Penasa, appena uscita dalla Lega, ha presentato il suo disegno di legge in questi giorni proprio perché prima c'era disaccordo nel suo gruppo.

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