Primarie, dal Patt  ultimatum agli alleati

Per il Patt è un «un ultimo appello forte e preoccupato»: Ugo Rossi e Franco Panizza chiedono a Pd e Upt di decidere definitivamente sulle modalità con cui si dovrà trovare il leader della coalizione. Senza trucchiI tuoi commenti

di Angelo Conte

panizzaTRENTO - Il Patt lancia «un ultimo appello forte e preoccupato» ai partner della coalizione. Ugo Rossi e Franco Panizza chiedono a Pd e Upt di decidere definitivamente sulle modalità con cui si dovrà trovare il leader della coalizione, il candidato a presidente della Provincia. E di farlo a brevissimo, perché mentre le forze di coalizione parlano le «imprese chiudono» e l'economia «è in una situazione di emergenza». In vista dell'ennesima riunione della coalizione prevista per domani pomeriggio dal candidato del Patt alle primarie di coalizione, Rossi appunto, arriva un messaggio chiaro. «Il nostro non è né un diktat né un ultimatum, bensì un appello preoccupato ai partner della coalizione a scegliere un nome per ciascuno» in modo tale che «siano poi i cittadini nelle primarie a stabilire chi sarà il coordinatore della coalizione».


L'idea di fondo di Rossi è che le primarie di coalizione siano un passaggio obbligato, anche se dovesse tornare in campo Alberto Pacher («l'ho detto a lui de visu, se ci sei le primarie vanno fatte comunque»).


I tempi, però, per fare delle primarie «organizzandole in modo serio», spiega Panizza, si stanno riducendo. «È venuto il momento di decidere - spiega il segretario del Patt, oggi senatore a Roma - perché abbiamo deciso le date del 16 e del 23 giugno e se vogliamo organizzare bene le primarie occorre in settimana far partire la macchina. Sarebbe impensabile farle a luglio».


Da Panizza un segnale che pare indirizzato in particolare all'Upt considerato in questo momento all'interno del Patt - a torto o a ragione - la forza che frena sulle primarie di coalizione. «Su Pergine alla segretaria Flavia Fontana dico che se non si è arrivati a un candidato unitario del centrosinistra autonomista è per il fatto che l'Upt si è tirato indietro sulle primarie...».


L'ultimo appello del Patt a decidere presto, a partire da domani (ma alla riunione di coalizione non ci sarà il segretario Pd Michele Nicoletti) diventa ancora più concreto alla luce dell'annuncio della conferenza programmatica di domenica prossima a Vezzano, i valle dei Laghi. In quell'occasione, hanno chiarito Rossi e Panizza, con l'aiuto di tre esperti (Carlo Borzaga per la parte economica, Francesco Palermo per quella istituzionale, Nadio Delai per quella sociale), ci sarà la presentazione di programma definitivo e candidato (Rossi appunto). «Non chiamatelo ultimatum o strappo - spiega lo stesso assessore alla sanità della Provincia - si tratta della sintesi del percorso avviato con il congresso e in cui noi, senza sotterfugi e con chiarezza, abbiamo presentato le proposte per il Trentino del futuro e il candidato presidente» ovvero Rossi.


Che è molto chiaro rispetto alla possibilità che gli alleati portino al tavolo un nome esterno alla coalizione. «I papa neri rompono la coalizione. Se non si trova un nome interno, vuol dire che non siamo coalizione ma qualcosa d'altro» spiega Rossi.


I rinvii delle decisioni, secondo Panizza, fanno sì che «una situazione politica che oggi non è di emergenza, possa diventarlo facendo sì che si prendano soluzioni di emergenza». Ovvero quella di un papa nero (si fanno i nomi di Ilaria Vescovi e Diego Mosna). Prima di arrivare a una soluzione di questo tipo, Panizza chiede a Pd e Upt di «fare i nomi» e di farli «nell'ambito del tavolo della coalizione» preferibilmente uno solo per partito per evitare che «le primarie diventino un campo di battaglia, una campagna elettorale». Per Panizza, però, non «bisogna avere timore a fare le primarie» di coalizione che «in questo momento sono la strada più giusta». I nomi «coalizionali dentro i partiti ci sono» dice Panizza che indica Rossi per il Patt (per il Pd la personalità più adatta sarebbe Alessandro Olivi, per l'Upt Mauro Gilmozzi).


Se qualcuno non vuole le primarie, fanno capire al Patt, lo dica chiaramente e poi su quella base si potrà ragionare. Nel partito delle stelle alpine si fa notare come non ci sia mai stata una questione di principio sulle primarie ma che è stato il Pd a proporle e ora sembrano la strada più giusta.

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