Le addette alle pulizie:  i nostri salari da fame

Il disagio tra gli addetti alle pulizie è molto alto e l'assemblea di ieri mattina al palazzo della Regione, seguita dai tre segretari generali Paolo Burli, Lorenzo Pomini ed Ermanno Monari, è stata l'occasione per uno sfogo di chi si è visto diminuire le ore magari da 18 a 10, e conseguentemente la busta paga fino a minimi sotto i 200 euro mensili, e se una volta questo lavoro veniva svolto da donne che integravano il reddito familiare con la sicurezza dello stipendio del marito, oggi non è più così, non solo per le condizioni generali del mercato del lavoro ma anche perché molte di loro sono donne che vivono da sole, separate, magari con figli, e molte sono giovani. Il salario minimo è di 6,63 euro l'ora (guarda il video di Michele Viganò)I tuoi commenti

di Michele Viganò

provincia patTRENTO - È stato un 8 marzo particolare quello delle lavoratrici del settore pulimento, che ieri hanno scioperato contro il taglio delle ore negli appalti pubblici rivendicando «non mimose ma dignità», ovvero garanzie di lavoro e diritti. Tante le donne, affiancate naturalmente da qualche collega uomo, che si sono riunite per l'assemblea indetta Cgil, Cisl e Uil e che sono riuscite ad entrare nel palazzo della Provincia facendosi ricevere dall'assessore Mauro Gilmozzi per chiedere un sollecito da parte dell'ente pubblico alla discussione della piattaforma sul contratto integrativo provinciale presentata due mesi fa dalle tre sigle sindacali alle associazioni datoriali Confindustria, Confcommercio e Federcoop, ma rimasta senza risposta.


Il disagio tra gli addetti alle pulizie è molto alto e l'assemblea di ieri mattina al palazzo della Regione, seguita dai tre segretari generali Paolo Burli, Lorenzo Pomini ed Ermanno Monari, è stata l'occasione per uno sfogo di chi si è visto diminuire le ore magari da 18 a 10, e conseguentemente la busta paga fino a minimi sotto i 200 euro mensili, e se una volta questo lavoro veniva svolto da donne che integravano il reddito familiare con la sicurezza dello stipendio del marito, oggi non è più così, non solo per le condizioni generali del mercato del lavoro ma anche perché molte di loro sono donne che vivono da sole, separate, magari con figli, e molte sono giovani. Il salario minimo è di 6,63 euro l'ora: «Abbiamo difficoltà a portare avanti la famiglia», dice Elisa, addetta alle pulizie alle poste dove «viene chiesto di pulire un ufficio in 20 minuti e per 14 uffici postali si fanno anche 60 chilometri al giorno». Un rischio in più per le lavoratrici di origine straniera: «Con appena 4 o 5 ore settimanali qualcuno ha paura di perdere il permesso di soggiorno», dice Mira, che si definisce «araba e integrata nella società trentina». Come lei molte donne temono di non farcela e chiedono lavoro, prima che la loro situazione diventi un'emergenza sociale.

 

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