Dal 14 marzo stop  ai gettoni nelle circoscrizioni

I consiglieri circoscrizionali dovranno rinunciare ai 60 euro lordi che percepivano finora quando partecipavano alle sedute delle commissioni. Di fatto saranno parificati ai componenti esterni (cioè non consiglieri) che sono membri dei gruppi di lavoro su base volontaristica e e zero euro. I consiglieri circoscrizionali continueranno a percepire i 60 euro per le sedute di consiglio. Quello che fa riflettere è il fatto che il taglio del gettone alle commissioni circoscrizionali è - di fatto - l'unico provvedimento di questa legge che entra in vigore, visto che i gettoni dei consiglieri comunali non sono stati toccati e che il taglio sulla composizione dei consigli comunali entrerà in vigore dalla prossima legislatura (2015)

di Daniele Battistel

ADIPRIA0040120111008_5.jpgTRENTO - È un po' la metafora dell'Italia, con i sacrifici chiesti (o imposti) prima di tutto al popolino: dal prossimo 14 marzo scatteranno i tagli dei gettoni di presenza per i consiglieri circoscrizionali che partecipano alle riunioni delle commissioni.
In questi giorni la comunicazione della novità sta facendo il giro delle circoscrizioni, con la spiegazione che il provvedimento non fa altro che recepire la legge regionale 1 dello scorso febbraio.


In pratica i consiglieri circoscrizionali dovranno rinunciare ai 60 euro lordi che percepivano finora quando partecipavano alle sedute delle commissioni. Di fatto saranno parificati ai componenti esterni (cioè non consiglieri) che sono membri dei gruppi di lavoro su base volontaristica e e zero euro. I consiglieri circoscrizionali continueranno a percepire i 60 euro per le sedute di consiglio.


Quello che fa riflettere è il fatto che il taglio del gettone alle commissioni circoscrizionali è - di fatto - l'unico provvedimento di questa legge che entra in vigore, visto che i gettoni dei consiglieri comunali non sono stati toccati e che il taglio sulla composizione dei consigli comunali entrerà in vigore dalla prossima legislatura (2015).


«Probabilmente - scrive ironicamente Paolo Serafini, che è parte in causa, essendo consigliere a San Giuseppe Santa Chiara - gran parte dell'opinione pubblica tirerà un sospiro di sollievo nel prendere atto che "la politica" ha deciso di tagliere i compensi. E a quella maggioranza del Consiglio regionale che ha votato la legge in oggetto basterà sicuramente il loro plauso per sentirsi coscientemente a posto e non più al centro di vivaci polemiche legate appunto ai costi e agli sprechi della politica».


Serafini, al contrario dice di sentirsi «arrabbiatissimo e deluso». «La Circoscrizione - spiega - è il primo gradino della sfera istituzionale. Una scuola che ti mette a confronto non solo con altre ideologie politiche ma con tutte le realtà presenti sul territorio, dalla scuola alle associazioni, dagli esercizi commerciali alle piccole imprese, dalle parrocchie fino ad arrivare ai singoli cittadini. Un lavoro quindi che oltre a richiedere personalmente a tutti i consiglieri molto tempo per interloquire con le realtà ha anche dei costi per gli spostamenti in auto, per le moltissime e frequenti telefonate». Tagliando i 60 euro a commissione, di fatto si costringe un consigliere a «lavorare in perdita». Certo, uno la politica la fa per passione, ma è chiaro che vedere che si tolgono le briciole a chi di politica non vive e si mantengono tutti i privilegi a chi grazie alla politica campa allegramente può dare fastidio. Anche perché - è il calcolo di Serafini - il risparmio annuale del Comune sarà di appena 100 mila euro.


Quando - tanto per fare un esempio - solo per approvare il bilancio comunale (calcolando che ogni seduta costa 10 mila euro) se ne spenderanno in gettoni di presenza almeno 60 mila. E molto spesso si butta via tempo. Come ieri sera, quando in oltre tre ore di dibattito si sono alternati quattro consiglieri consiglieri. I quali, più che parlare della situazione della città, si sono dilungati in «dotte» dissertazioni di politica ed economia internazionale. Certo, di sicuro anche Trento soffre (e soffrirà in futuro sempre più) per la congiuntura mondiale, ma probabilmente i consiglieri di Palazzo Thun possono incidere più su cose locali che non su problematiche generali.

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