Trasporti / Grandi opere

Bypass ferroviario a Rovereto, i progettisti in consiglio comunale

L'audizione pubblica di Provincia e Rfi in programma oggi, gioverdì 14 marzo, convocata dopo quattro  tentativi a vuoto. I tecnici dovranno illustrare le ipotesi di tracciato dell’interramento della linea merci. A Marco dovrebbe sbucare una galleria, sorgere un nuovo cavalcavia e un “posto movimento” da 10 binari

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di Matthias Pfaender

ROVERETO. Forse la quinta volta sarà quella buona. Per ora tiene banco la notizia della convocazione ufficiale, per giovedì 14 marzo, alle 18 in adunanza aperta, dell'ennesima seduta del Consiglio comunale dedicata alla presentazione, da parte di Provincia ed Rfi (Rete ferroviaria italiana) dell'"Ipotesi di tracciato del by-pass ferroviario nel territorio della Vallagarina".

Difficile pensare che la città di Rovereto possa essere vittima dell'ennesimo annuncio disatteso. Soprattutto dopo le reazioni polemiche che i ben quatto forfait di fila hanno sollevato in città e non solo. È infatti dallo scorso agosto che l'assemblea attende di vedere le ipotesi di progetto elaborate da Rfi del tracciato dei quattro binari per l'alta capacità (solo treni merci) c giovedì he in futuro dovranno attraversare la città, "naturale" prosecuzione del percorso che oggi è in via di costruzione a Trento. Finora, i quattro Consigli convocati sono saltati per il ritiro della disponibilità dei tecnici di Rfi a presenziare.

Al momento è all'ordine del giorno solo la discussione sull'interramento della linea merci. Ma è in questa fase progettuale che sarà possibile proporre e contrattare, da parte di Comune e Provincia, lo spostamento sottoterra anche della linea passeggeri, prospettando la ricucitura delle due parti, Est ed Ovest, di Rovereto.

Ma, sul piano urbanistico e di impatto ambientale, più che le suggestioni positive sono i timori a tenere banco. Perché quanto si sa finora del progetto, che la Provincia, pur avendolo in mano dalla scorsa estate, non ha voluto comunicare alla cittadinanza di Rovereto in attesa della seduta pubblica del Consiglio comunale, presenta ricadute molto impattanti sull'abitato di Marco, la frazione più meridionale della Città della Quercia.

Il bypass di Rovereto, così come presentato da Rfi alla Provincia in un primo incontro informale, dovrebbe prevedere il passaggio sotterraneo, fino a settanta metri di profondità, in una galleria a doppia canna che entrerebbe sotto terra all'altezza dei Murazzi, poco più a sud del nuovo depuratore Trento 3, per riuscire, una volta superati Calliano, Volano e Rovereto, poco Cpiù a nord dell'abitato di Marco. Da qui i treni merci, che si stima saranno circa 200 al giorno e viaggianti ad oltre 200 chilometri orari, salirebbero su un viadotto di futura costruzione, per poter superare l'intersezione con la linea ferrata già esistente, che resterebbe in servizio per il trasporto passeggeri. Non solo: oltre alla sopraelevazione della nuova linea ad alta capacità, è previsto anche un "posto di movimento" da dieci binari, che dovrà forzatamente sorgere nei pressi dell'uscita della galleria.

Un "posto di movimento" è di fatto una sorta di stazione ferroviaria, ma senza servizi ai passeggeri o di carico e scarico merci: è in pratica un'area con diversi binari, dove i treni fermano e vengono smistati, ordinati, fatti transitare e ripartire in base alle precedenze di priorità di viaggio. E sarebbe proprio la necessità di creare subito dopo la risalita in superficie dei binari questo "posto di movimento" a rendere remota l'ipotesi di un prolungamento della galleria fino all'area a sud dell'abitato di Marco, proposta che l'allora sindaco di Rovereto Francesco Valduga, di fronte alle carte presentate da Rfi, aveva subito avanzato al fine di mitigare l'impatto dell'opera sull'abitato marcolino.

Staremo a vedere se la richiesta avrà trovato spazio nella progettazione. Non è detto, visto che prolungare la galleria da Besenello fino a sud di Marco darebbe poco spazio di manovra ai progettisti per il posto movimento, preso atto che la valle a sud dell'abitato di Marco si restringe; e che un posto di movimento a dieci binari richiede ampi spazi, che peraltro saranno ottenuti espropriando aree agricole, soprattutto vigneti.

Come detto, giovedì Palazzo Pretorio non si parlerà dell'interramento della linea passeggeri.

«Perché nell'incontro con Rfi e Provincia - spiegava Francesco Valduga, all'epoca sindaco, a margine dell'incontro informale avuto con Rfi verso la fine dello scorso agosto - non si è approfondita l'ipotesi di un interramento anche della linea passeggeri, perché al di là di tutto ad oggi non ci sono le risorse. Se e quando si parlerà di questo aspetto, che è al momento una mera suggestione e quindi al di fuori delle valutazioni, queste sì necessarie, sull'interramento della linea merci, si dovrà approfondirne la fattibilità e la compatibilità con le infrastrutture esistenti ed in via di costruzione.

Per esempio: sarebbe compatibile con il sottopasso in via di costruzione in piazzale Orsi? Con la futura stazione delle corriere su via Zeni? Con il progetto della metropolitana di superficie per Trento e con la ricostruzione della linea per Riva del Garda? Che effetti avrebbe sul futuro nuovo accesso viabilistico nord della città?

Senza contare che Rovereto ha appena ricevuto cinque milioni di euro dall'Ue per il progetto del nuovo "Green innovation hub" nella stazione di Piazzale Orsi e che la stessa Rfi ne sta investendo 4,5, di milioni, per riattivare la stazione dei treni di Calliano».

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