Vallagarina / Novità

Un nuovo ponte (ciclopedonale) fra Brancolino e Sacco, via allo studio di fattibilità

Il Comune di Nogaredo ci crede, per poter andare in bicicletta in sicurezza verso la città: «Un’opera indispensabile se vogliamo una mobilità sostenibile»

di Giancarlo Rudari

ROVERETO. È un passo importante quello compiuto dal Comune di Nogaredo verso una mobilità sostenibile. Un primo passo che non riguarda soltanto il piccolo Comune tra Isera e Villa Lagarina, ma coinvolge tutta la Destra Adige e Rovereto. Perché proprio da Nogaredo è partita l'idea di realizzare un ponte ciclopedonale per collegare le due sponde del fiume (Brancolino da una parte e San Giorgio dall'altra) e quindi spostarsi percorrendo pochi chilometri dalla Destra Adige alla città (e viceversa).

Il tavolo della mobilità sostenibile della Destra Adige Lagarina, con il supporto della Comunità della Vallagarina, del Comune di Rovereto e tramite il capofila Nogaredo, ha affidato infatti l'incarico per l'elaborazione del progetto di fattibilità tecnico economica per la realizzazione di un ponte ad arco a via inferiore ad unica campata senza pile in alveo della lunghezza stimata pari a 110 metri.

La delibera della giunta comunale di Nogaredo, con l'incarico all'ingegner Raia, già progettista del ponte ciclopedonale a Nomi, è di pochi giorni. «Si tratta di un'opera - afferma Michele Berti, assessore all'ambiente, agricoltura, mobilità sostenibile, trasporti, lavori pubblici e urbanistica - che negli equilibri della Vallagarina si può definire indispensabile, in quanto andrebbe a ridurre l'incidenza di numerosi mezzi privati sul traffico cittadino roveretano, portando molti cittadini, studenti e lavoratori, a scegliere, visto le esigue distanze, la sicurezza dei tratti e i tempi di percorrenza ridotti, di raggiungere Rovereto in bicicletta. Un'opera indispensabile e di ampio respiro che va a risolvere in parte i vincoli che il fiume e l'autostrada A22 rappresentano per i collegamenti tra le due sponde dell'Adige nel contesto urbano e sub urbano di Rovereto. Da oggi non è più solo un'idea, ma diventerà un elaborato progettuale che poi le amministrazioni del Tavolo della mobilità della Destra Adige (del quale Berti è il referente per il Comune capofila Nogaredo ndr), condivideranno con la Comunità della Vallagarina, il Comune di Rovereto e la Provincia di Trento per valutarne insieme l'aspetto finanziario e realizzativo».In Destra Adige l'idea di mobilità sostenibile, ed in particolare ciclabile, non si ferma. Raccogliendo la sfida contenuta nel piano provinciale della mobilità che indica nel 60% l'obiettivo da raggiungere in termini di modal shift ovvero nel cambiamento della scelta del mezzo di spostamento per casa, scuola e lavoro prediligendo modalità sostenibili, il Tavolo della mobilità sostenibile della Destra Adige Lagarina - istituito nel 2021 dai comuni di Pomarolo, Villa Lagarina, Nogaredo, e Isera - sta portando avanti in collaborazione con gli enti preposti un percorso per dotare il proprio territorio di «una rete ciclabile strutturata su livelli che possa incidere veramente sul cambio di abitudini dei cittadini nei propri spostamenti» ricorda Berti.

Il percorso d'argine sulla sponda destra del fiume Adige è già stato inserito dalla Provincia nel Documento di programmazione settoriale infrastrutture e trasporti con il codice opera C94, «con l'auspicio espresso dalle amministrazioni lagarine che le opere previste, possano diventare al più presto cantierizzabili in modo tale da permettere il coerente collegamento con i tratti tra i centri abitati e il fiume Adige, in corso di progettazione e finanziati con il Fondo strategico territoriale gestito dalla Comunità della Vallagarina, che si potranno realizzare già probabilmente nel 2024.

Un progetto ambizioso che prevede tre accessi alla città di Rovereto, due esistenti a Villa Lagarina e Borgo Sacco e uno da realizzare in località Brancolino congiungendo la Destra Adige a San Giorgio, valorizzando così il sottopassaggio ferroviario ciclopedonale di Piazzale Orsi e l'intermodalità del nuovo polo autocorriere. Un terzo accesso che collega tutta la Destra Adige in modo immediato al cuore della città di Rovereto» conclude l'assessore Michele Berti.

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