Società / Il confronto

Rovereto, lotta al disagio sociale: 11 le persone che dormono per strada e non vogliono essere aiutate

L’assessore Mauro Previdi: “Alla luce dei recenti fatti avvenuti, ho ritenuto importante allargare il tavolo e coinvolgere anche le forze di sicurezza e la Comunità di Valle, affinché vi sia uno scambio più ampio"

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ROVERETO.  "La situazione del disagio sociale a Rovereto è sotto controllo e non da ora. Il Comune di Rovereto, per quanto di sua competenza, ha sempre operato per mantenere monitorata la situazione attraverso i propri Servizi sociali, la collaborazione con le Associazioni che operano quotidianamente e la nostra Unità di Strada attiva ormai da due anni. Esiste già da tempo un tavolo che si riunisce ogni due mesi e che vede coinvolte l'Unità di Psichiatria e il Serd e che permette il confronto e l'aggiornamento. Tuttavia, alla luce dei recenti fatti avvenuti, ho ritenuto importante allargare il tavolo e coinvolgere anche le forze di sicurezza e la Comunità di Valle, affinché vi sia uno scambio più ampio". Così l'Assessore alla Sanità e alle Politiche Sociali Mauro Previdi, che oggi, 30 agosto, ha voluto allargare il tavolo periodico che si tiene presso il suo ufficio in via Pasqui a Rovereto.

Insieme ai funzionari del Servizio Politiche Sociali, Daniela Fauri e Marco Mozelt - precisa una nota del Comune di Rovereto - hanno preso parte all'incontro il Direttore Unità Operativa Psichiatra Claudio Agostini; l'Assessore Politiche Sociali comunità di valle Alberto Scerbo; il Direttore UO psichiatria Marco Maria Goglio; la responsabile Servizio Politiche Sociali Comunità di Valle, Carla Comper; i tre operatori e il direttore della Cooperativa Punto d'Approdo che gestisce l'Unità di Strada; la dirigente del Serd Ermelinda Leveri e l'assistente sociale Andrea Galvagni; Cristian Gatti e Lorenzo Zencher dell'Associazione il Portico e Fondazione Caritas Diocesana e il Comandante Emanuele Ruaro, insieme a Elena Espen, per la Polizia locale.

L'Unità di Strada ogni mese conferisce con il Servizio Politiche sociali, mentre ogni due si tiene il tavolo con SERV e Unità di Psichiatria: la decisione di allargarlo alle forze dell'ordine e alla Comunità di Valle nasce dalla volontà di mettere in condivisione informazioni e metodo: "Si possono e si devono dare risposte differenziate rispetto alle competenze di ciascuno e ci deve essere una formazione, un luogo di condivisione, dove ciascuno tramette le proprie conoscenze e competenze agli altri. Il tema è quello della responsabilità e ciascuno deve assumersi le proprie. Il Comune - spiega Previdi - fa la sua parte, ma penso sia necessaria un costante dialogo".

Ad oggi le persone che dormono per strada a Rovereto sono undici e sono individui che rifiutano la possibilità di dormire in una struttura e di essere seguiti in altro modo. "Siamo costantemente in contatto con le persone che rifiutano di essere alloggiati in struttura e seguiti. Non possiamo obbligarli, ma possiamo aiutarli prestando assistenza o accompagnandoli presso i Servizi o da un medico di base se hanno necessità. Questo tavolo, che lavora già da mesi, è la migliore risposta a chi diffonde ingiustificati messaggi allarmanti perché la situazione in città è monitorata e sotto controllo. Le persone in difficoltà vanno aiutate, non isolate: sono esseri umani, ciascuno con una propria storia, non numeri, e la nostra priorità, grazie alla collaborazione tra i diversi attori sul territorio, è dare loro dignità". 

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