Rovereto / La tragedia

L'uomo in carcere per l'assassinio di Iris Setti: senza fissa dimora, violento e con molti precedenti penali

Un procedimento penale in corso e la presenza sul territorio dei figli (con cui non viveva più) bloccava virtualmente l'espulsione di Nweke Chukwuka, 37 anni, nato in Nigeria e da dieci anni in Italia: prima del dramma di sabato scorso aveva solo l'obbligo di firma

LA VITTIMA "Iris era una persona ben voluta da tutti, gentile e affidabile"
LA CONVALIDA Resta in carcere Chukwuda, assassino di Iris Setti
VIDEO Ecco che cosa aveva fatto un anno fa l'uomo arrestato a Rovereto

LA LEGGE La pm: non poteva essere espulso, perché sottoposto a misure cautelari

di Matthias Pfaender

ROVERETO. È Nweke Chukwuka il nome dell'uomo che sabato sera ha ucciso nei giardini Nikolajewka Iris Setti, 60enne pensionata trovatasi nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Perché la furia del 37enne, nato in Nigeria il primo gennaio del 1986 ma da dieci anni in Italia, si sarebbe potuta abbattere contro chiunque e in qualsiasi luogo.

Il caso ha voluto che si imbattesse in una donna sola, la cui unica colpa era quella di passare dal parco pubblico a piedi, dopo aver salutato l'anziana madre, che accudiva e che vive nel condominio Europa, adiacente ai giardini.

Ora Nweke Chukwuka è in carcere, a Spini di Gardolo. Oggi è in carcere. Ma l'altro giorno era libero di girare per la città.

E tantissime voci, a cominciare da quella del sindaco Francesco Valduga, si levano oggi per domandare perché fosse libero.

Perché Nweke Chukwuka è una persona molto nota alle forze dell'ordine. Numerosi i precedenti penali a suo carico.

La maggior parte per reati violenti. Era anche finito più volte anche agli onori delle cronache. Come qualche giorno fa, il 23 luglio, quando si era presentato, alterato, alla porta di casa della compagna, in zona Follone, pretendendo di entrare.

Al rifiuto della donna ha dato in escandescenza distruggendo la porta di un vicino di casa. E un altro caso lo aveva visto, nell'agosto di un anno fa, creare allarme in via Benacense, dove aveva aggredito un ciclista e poi si era scagliato contro i Carabinieri, saltando anche sul tetto dell'auto di servizio, prima di essere finalmente bloccato, immobilizzato e portato al Santa Maria del Carmine.

Ecco cosa aveva fatto un anno fa l'uomo arrestato per l'omicidio di una donna a Rovereto

Era il 23 agosto del 2022 quando, evidentemente alterato e fuori di sé, il senza fissa dimora ha dato in escandescenze e ha aggredito persino le forze dell'ordine giunte in via Benacense per calmarlo. 

È passato dall'ospedale cittadino anche l'altra sera, scortato dai Carabinieri. In pronto soccorso, dove lo hanno trattato per i postumi della scarica elettrica del taser con cui era stato fermato poco prima in via Maioliche.

Si era ben cercato negli anni di mandarlo via dal Paese, Nweke Chukwuka. Ma una serie di circostanze ne hanno impedito l'espulsione. Ed una, paradossalmente, era legata all'episodio di via Benacense, a seguito del quale era stato denunciato ed indagato. In attesa del processo, gli era stato imposto l'obbligo di firma.

Misura che peraltro non aveva rispettato. Ma proprio il fatto che ci fosse un procedimento penale in corso a suo carico ne impediva l'allontanamento, in quanto per legge un indagato ha il diritto di restare sul territorio al fine di difendersi nell'eventuale dibattimento. Insomma, aveva - ed ha - il diritto di restare in Italia perché c'è un processo che lo aspetta.

Ma non c'è solo questo. A dispetto dell'indole, violenta ed antisociale, Nweke Chukwuka nella sua permanenza in Italia si è anche costruito una famiglia. Moglie e figli, residenti in Vallagarina. E nonostante il fatto che lui non vivesse più con loro - è registrato come senza fissa dimora, ospite abituale al dormitorio "Al Portico" in S. Caterina - la presenza di figli ne bloccava virtualmente l'espulsione.

E ancor più vincolante era la presenza della madre, cittadina italiana e residente anch'essa in Vallagarina. Era abbastanza sicuro di non venire espulso.

Tanto che recentemente aveva rinnovato la richiesta del permesso di soggiorno. Richiesta che era stata rigettata dalla Questura di Trento. Rigetto contro il quale aveva fatto ricorso, ed era ora in attesa dell'esito della sua istanza.

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