L’omicidio / La tragedia

Picchiata a morte nel parco di Rovereto dopo essere andata ad accudire la mamma. Piantedosi: “Chiesto verifiche”

Iris Setti aveva 61 anni. Si tratta della seconda donna uccisa in una settimana in Trentino. Venerdì 28 luglio Mara Fait, infermiera in pensione, era stata ammazzata dal vicino di casa, Ilir Shehi Zyba, 48 anni, con un'accetta, al culmine dell'ennesima lite per motivi condominiali

LE FOTO L'aggressione al parco Nikolajevka
DELITTO Mara Fait uccisa davanti agli occhi della madre

ROVERETO. Una donna di 61 anni, Iris Setti, è morta in ospedale a causa della gravità delle ferite provocate da un senza fissa dimora di origini nigeriane di circa 40 anni che sabato sera, 5 agosto, verso le 22.30 l'ha aggredita, probabilmente per violentarla, ma gli accertamenti sono in corso - anche per chiarire se vittima e assassino si conoscessero - e poi l'ha picchiata con ferocia con pugni al corpo e alla testa. La violenza si è verificata all'interno del parco Nikolayevka, a Rovereto, e la scena è stata vista da alcune persone che abitano in un condominio vicino e hanno dato l'allarme: la donna a terra e l'aggressore come una furia a cavalcioni sopra di lei che la picchia. L'uomo è poi fuggito, ma è stato fermato poco dopo dai carabinieri nella vicina via Maioliche e ora è in arresto per omicidio e le indagini sono affidate alla Procura di Rovereto. Pare che la vittima stesse attraversando il parco dopo essersi recata sul vicino Lungo Leno, dove vive la madre, per accudirla.

Iris Setti, funzionaria in pensione, è morta in ospedale a Trento, dove è stata trasportata dal personale sanitario accorso sul posto assieme ai carabinieri e alla polizia locale, a causa dei traumi e delle ferite riportate. Nell'agosto dello scorso l'uomo si era reso responsabile di danneggiamenti in via Benacense, non lontano dal parco in cui ha assalito e picchiato Iris Setti. Il 40enne aveva minacciato alcune persone con una bottiglia rotta e poi aveva aggredito un ciclista di passaggio e si era scagliato contro i carabinieri intervenuti, saltando sul tettuccio dell'auto di servizio e cercando di colpire i militari che cercavano di fermarlo. Poi aveva tentato la fuga saltando sul cofano ed il tettuccio di un altro veicolo in transito. (Vedi video).

Ecco cosa aveva fatto un anno fa l'uomo arrestato per l'omicidio di una donna a Rovereto

Era il 23 agosto del 2022 quando, evidentemente alterato e fuori di sé, il senza fissa dimora ha dato in escandescenze e ha aggredito persino le forze dell'ordine giunte in via Benacense per calmarlo. 

L'uomo aveva ricevuto una misura cautelare con obbligo di firma dai carabinieri di Rovereto, dove si presentava ogni giorno. "Siamo provati per il dolore infinito che una tragedia come questa provoca ma allo stesso tempo vogliamo capire cosa non ha funzionato", dice il sindaco di Rovereto, Francesco Valduga. Il primo cittadino è arrivato sul luogo dell'aggressione pochi minuti dopo, avvisato mentre si trovava a poca distanza per la tradizionale cena di condivisione in centro storico per le celebrazioni della patrona della città. Sul caso è intervenuto anche il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi: "Il barbaro omicidio della donna a Rovereto è un fatto gravissimo. Ho richiesto al Capo della Polizia di disporre ogni necessario approfondimento e una dettagliata ricostruzione della vicenda, anche per capire se c'è stato qualcosa che non ha funzionato. Questi accertamenti sono doverosi nei confronti della vittima e dei suoi familiari".

Si tratta della seconda donna uccisa in una settimana in Trentino. Venerdì 28 luglio Mara Fait, infermiera in pensione, era stata uccisa dal vicino di casa, Ilir Shehi Zyba, 48 anni, con un'accetta, al culmine dell'ennesima lite per motivi condominiali. I legali della vittima hanno sottolineato che Mara Fait è stata assassinata "in un contesto evidentissimo di stalking condominiale" e che sarebbe stato "negato il codice rosso". Una denuncia, quella presentata il 15 marzo scorso dai legali della donna, che era "corredata da 19 documenti tra cui certificati del Pronto soccorso e da 11 testimoni dei fatti. Eppure Shehi Ziba Ilir era già stato condannato per fatti similari".

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