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La storia: fa la patente a 90 anni, l'impresa di Tullio Mereu

Nato a Verona, ha studiato al liceo Rosmini di Rovereto, città dove è tornato a vivere dopo aver lavorato all’estero per 40 anni. Laureato in Medicina a Bologna con specializzazione in pediatria ha esercitato la professione negli Usa: “Per festeggiare porto mia moglie a cena”

ROVERETO. Tra un ventenne, il primo ragazzo esaminato della mattinata, e un diciannovenne il terzo a partire per la prova dell'esame di guida, c'era anche lui: Tullio Mereu, veneto, classe 1932. Nella mattinata assolata di venerdì 21 luglio, prima che si scatenasse il temporale, è partito per i canonici 20 minuti di guida con l'istruttore Fabrizio Larcher a fianco e l'esaminatore al sedile posteriore.

«Il signor Mereu si è iscritto da noi il 12 aprile scorso. Ha deciso di preparare l'esame di teoria da privatista e lo ha sostenuto alla Motorizzazione di Trento. Poi è tornato qui per la pratica, affrontando le prime sei guide obbligatorie per legge. Ma in realtà sapeva già guidare benissimo», racconta Veronica Moscatelli, impiegata della autoscuola Sprint di via Baratieri. Sì, perché in realtà il signor Mereu la patente l'ha sempre avuta. Una patente americana, però, che in Italia vale soltanto per 12 mesi da quando si chiede la residenza.

«Mia moglie e io siamo tornati a vivere qui da poco più di un anno, dopo quarant'anni negli Stati Uniti. Abbiamo scelto di trascorrere qui questa nostra età principalmente perché a Saratoga Springs, dove vivevamo, era molto difficile trovare aiuto domestico. Ora abitiamo a Avio e delle signore vengono ad aiutarci. E poi i nostri tre figli sono in giro per il mondo: uno vive in California, uno a Washington Dc e uno a Bangkok».

Nato a Verona, il signor Mereu ha studiato al liceo Rosmini di Rovereto. «Ho preso la maturità classica quando il liceo era ancora di fronte al Mart e il preside era il professor Umberto Tomazzoni. Ho un magnifico ricordo di quella scuola e soprattutto del professor Gerola di chimica e fisica, detto "il barba". Aveva nel suo laboratorio la tavola di Mendeleev, il chimico russo. All'epoca c'erano spazi vuoti per elementi non ancora identificati».

Laureato in Medicina a Bologna con specializzazione in pediatria, il signor Mereu ha esercitato la professione negli Usa. «Per 35 anni ho praticato medicina nell'ospedale di un sobborgo a Albany e poi ho proseguito la professione privatamente, come pediatra». Quale sia la professione esercitata in passato da Tullio Mereu è evidente anche quando, sceso dall'auto dopo l'esame di guida, commenta: «La cosa più importante è vincere il nervosismo. Quando sei sotto esame si genera una certa reazione nelle ghiandole surrenali, quelle che provocano l'ormone dell'adrenalina, cioè l'ormone della paura. Bisogna saper tenere a bada le reazioni e oggi io ci sono riuscito».

Aggiunge di essersi sentito subito a suo agio, pur sapendo di essere esaminato: «Non ho percepito affatto l'esaminatore come un avversario. Mi hanno portato a fare il solito giro, credo. Poi devo dire che questa scuola guida è stata come una famiglia per me, mi hanno trattato con affetto. Ero convinto fin dall'inizio di farcela, senza paura. Sapevo che nessuno era lì per crearmi trabocchetti». D'altronde il signor Mereu aveva già la patente da settant'anni, presa prima ancora di partire per gli Stati Uniti.

«L'automobile io la guido da sempre, ma in America vivevo in un ambiente semirurale. I regolamenti stradali qui a Rovereto sono più difficili di quanto uno potrebbe pensare. Certo, dipende da come si è abituati, io ho sempre guidato principalmente su strade di campagna. Abitavamo a Saratoga Springs, la città famosa per le corse di cavalli. A un chilometro dal centro era già aperta campagna. La vegetazione lì è straordinaria, tra coltivazioni di zucche, campi di granturco e fattorie ovunque. Ma qui ora mia moglie e io stiamo meglio e abbiamo trovato delle collaboratrici domestiche. Le signore che ci aiutano sono molto brave e sanno anche fare delle omelette sottilissime, come piacciono a me». Felice della patente conquistata il signor Mereu pensa a festeggiare nei prossimi giorni come si conviene: «Porterò a cena mia moglie. A lei piace molto uscire la sera e mi rimprovera sempre se rimaniamo a casa».

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