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La rinascita urbana di Rovereto passa dalla ferrovia

Intanto Comune e Provincia hanno avviato i lavori per il sottopasso ciclopedonale che da corso Rosmini porterà allo scalo passeggeri e a San Giorgio, dove dovrebbe sorgere la stazione delle corriere 

TRASPORTI Il progetto della ferrovia

di Nicola Guarnieri

ROVERETO. Il futuro viabilistico di Rovereto passa inevitabilmente dalla ferrovia. Perché i binari dividono in due la città e, soprattutto, perché si prospetta un interramento della stazione di piazzale Orsi restituendo spazi e ricucendo una ferita aperta da 170 anni.

In attesa di questo eventuale cantiere, Comune e Provincia hanno avviato i lavori per il sottopasso ciclopedonale che da corso Rosmini porterà allo scalo passeggeri e a San Giorgio dove, in poco meno di un lustro, dovrebbe sorgere la stazione delle corriere per garantire quell'intermodalità buona per togliere macchine dalla strada.

La partita, dunque, è doppia. E inizia dall'opera in corso di realizzazione, il sottopasso. La Provincia, nell'ultima seduta di giunta, ha garantito le risorse per completarlo e, soprattutto, per creare il polo della mobilità pubblica tra San Giorgio e statale del Brennero.

I costi finali per il tunnel riservato a ciclisti e pedoni - che dovrebbe essere ultimato nella primavera del 2024 con tanto di sbocco su via Zeni a San Giorgio - saranno di 11,5 milioni di euro. Ai quali se ne dovrebbero aggiungere altri 15 per la nuova autostazione sull'areale ferroviario con tanto di parcheggio sotterraneo per consentire ai pendolari di spostarsi sulle lunghe distanze (ma anche solo andare a Trento) con treno e corriere.

C'è poi la questione «alta capacità ferroviaria», il quadruplicamento dei binari per consentire il passaggio di 400 treni merci al giorno da e per l'Europa. In questo caso il governatore Fugatti ha dato ampie rassicurazioni sulla tempistica: «Entro il mese di maggio Italferr, a cui Rfi ha affidato il compito, presenterà lo studio di fattibilità e sostenibilità economica e quindi svilupperà la progettazione. Su questo documento si esprimerà il consiglio comunale. Tra l'altro è previsto a breve l'avvio delle attività di rilievo e di indagine sul territorio da parte dei tecnici di Italferr, che saranno svolte con la collaborazione collaborazione delle competenti strutture di Provincia e Comune di Rovereto».

Il tempo, d'altro canto, stringe e la necessità di accelerare il completamento del tratto Verona-Brennero spinge con insistenza. Tanto che, se il progetto otterrà il via libero in tempi brevi, il prossimo anno si partirà con il cantiere. Rfi, d'altro canto, ha già messo a bilancio 365 milioni di euro per il bypass ferroviario di Rovereto. Che, prima di tutto, vuole salvare le sorgenti dello Zugna evitando di scavare sotto la montagna come previsto inizialmente.

Sul tavolo, dunque, restano due ipotesi e tutte passano inevitabilmente dall'attuale sede dei binari. La prima, per capirci, punta su un interramento profondo 30 metri, con la linea merci sotto la statale del Brennero e, a ridosso di piazzale Orsi, rotaie per i cargo 10 metri sotto quelle per i passeggeri. La seconda ipotesi è l'interramento della sola linea merci, una decina di metri sotto terra rispetto ad oggi, lasciando i treni passeggeri in superficie.

In entrambi i casi si tratta di passare sotto la città, tra il Millennium Center e Sant'Ilario, mentre a Nord e a Sud è previsto il raddoppio degli attuali binari. Tra circa quattro mesi Italferr produrrà la risposta tecnico-economica più opportuna. Nel frattempo, però, si procede con il sottopasso ciclopedonale che, almeno per il primo tratto, è completato.

Il cantiere, adesso, è fermo in attesa del nullaosta delle Ferrovie per passare sotto la stazione e sbucare, oltre che alle pensiline, anche a San Giorgio. Contestualmente il Comune ha fissato la cronotabella per le espropriazioni per pubblica utilità, un passaggio burocratico necessario che si concluderà tassativamente il 15 aprile.

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