Servizi / Analisi

Assistenza domiciliare agli anziani, in Vallagarina continua il taglio di risorse

I dati della Comunità di Valle, la popolazione invecchia ma i soldi disponibili sono sempre meno: ecco perché ci sono 750 badanti regolari (e sono adesso 4500 in tutto il Trentino)

di Francesco Terreri

ROVERETO. L'anno scorso a Rovereto e in Vallagarina sono stati assistiti a domicilio dalla Comunità di valle e dalle cooperative sociali convenzionate circa 700 anziani. Di essi, 265 hanno avuto assistenza domiciliare per un totale di 27mila ore, a 234 sono stati portati pasti a domicilio, 49 anziani hanno mangiato presso strutture, 153 sono stati seguiti tramite telesoccorso e telecontrollo.

Il numero di utenti di questi servizi è però in calo. Nel 2017, cinque anni fa, erano seguite 742 persone e le ore di assistenza domiciliare erano 40mila, un terzo in più. D'altra parte in questi anni la domanda di assistenza non è calata, semmai è cresciuta perché la popolazione anziana continua ad aumentare. Certo, una parte del calo degli utenti è da attribuire al Covid, non solo perché gli anziani hanno pagato il prezzo più alto della pandemia ma anche per gli accresciuti timori ad avere in casa persone esterne alla famiglia.

L'altro motivo della riduzione, però, è che le risorse pubbliche destinate a questi servizi sono calate in cinque anni del 17%.

Il quadro degli interventi per gli anziani e degli altri servizi sociali emerge dal rendiconto di gestione 2021 della Comunità della Vallagarina approvato dal commissario Stefano Bisoffi martedì scorso 7 giugno. L'analisi della popolazione per fasce di età, si legge nella relazione, evidenzia anche in Vallagarina uno squilibrio generazionale. La popolazione anziana sopra i 65 anni rappresenta circa il 23% del totale, ma in prospettiva tale percentuale è destinata a crescere. Inoltre, l'aumento dell'età media della vita porta all'aumento dei cosiddetti grandi anziani, quelli che hanno 75 anni e più e rappresentano la fascia d'età nella quale vi è una maggiore necessità di interventi di supporto socio-assistenziale.

Gli interventi della Comunità di valle sono solo una parte dell'assistenza agli anziani. Ci sono le case di riposo, più precisamente residenze sanitarie assistenziali o Rsa. Ci sono gli interventi in ambito socio-sanitario, gestiti dall'Azienda sanitaria provinciale e dagli enti del terzo settore accreditati. E poi c'è il vasto mercato privato delle assistenti familiari, le badanti: quelle regolarmente censite dall'Inps sono circa 750 in zona, 4.500 in tutto il Trentino.

Le risorse per gli interventi sociali arrivano alle Comunità dalla Provincia. Nel 2017 la Comunità Vallagarina aveva a bilancio per gli interventi per anziani 2 milioni 408mila euro. Nel 2018 la cifra è scesa a 2 milioni 231mila euro, nel 2019 siamo a 2 milioni 158mila euro. Nel 2020, complice la pandemia e la riduzione dei servizi, si scende a 1 milione 892mila euro. L'anno scorso una leggera risalita a 1 milione 984mila euro, che è però il 17,6% in meno delle risorse di cinque anni prima.Il servizio di assistenza domiciliare è gestito in parte con personale dipendente della Comunità e in parte dalla cooperativa sociale Vales di Rovereto, che da trent'anni opera in convenzione con gli enti locali della zona.

L'attuale convenzione è stata prorogata alla fine di quest'anno mentre è stata avviata la gara d'appalto per la gestione del servizio, con non pochi rischi e questioni controverse (vedi box). La politica su questi servizi, ricordiamo ancora una volta, dipende dalla giunta provinciale più che dalla Comunità di valle.Gli utenti dell'assistenza domiciliare erano 306 nel 2017, con 40.123 ore di servizio erogate.

Nel 2021 gli utenti sono stati 265 per un totale di 27.409 ore, il 31,7% in meno in cinque anni. I pasti a domicilio sono invece aumentati, passando dai 214 del 2017 ai 234 dell'anno scorso. In calo gli anziani che mangiano presso strutture, dagli 84 di cinque anni fa ai 49 del 2021. Gli utenti dei servizi di telesoccorso e telecontrollo sono passati dai 138 di cinque anni addietro ai 153 dell'anno scorso.La pandemia, si spiega nella relazione, ha influenzato gli aiuti richiesti dalle famiglie. È aumentata la diffidenza verso l'entrata a domicilio di persone esterne alla famiglia. D'altra parte si è assistito, in relazione ai problemi sorti per il Covid nelle case di riposo, ad un aumento di richieste di famiglie che hanno deciso di tenere a domicilio i familiari anziani e che però hanno fatto ricorso principalmente alle badanti.

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