Rovereto / Politica

La bufera dopo l'adunata di Rimini, il «caso Alpini» arriva in consiglio comunale

Resta la tensione dopo le centinaia di donne che hanno segnalato di essere state vittime di molestie durante il raduno nazionale. Fratelli d'Italia chiede che i responsabili siano puniti ma invita a «non criminalizzare l'intero corpo e a votare in aula un attestato di stima alle penne nere, esempio di solidarietà»

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ACCUSE  Rimini, segnalazioni da centinaia di ragazze

di Nicola Guarnieri

ROVERETO. L'ultima adunata nazionale degli Alpini, a Rimini, ha fatto scoppiare il caso con 500 segnalazioni di molestie da parte di donne e ragazze.Sotto accusa l'atteggiamento prevaricatore dei manifestanti con denunce pesanti consegnate al sindaco della città romagnola da parte delle associazioni «Non una di meno, «Casa Madiba» e «Pride off».

Che parlano esplicitamente di molestie sessuali, insulti, accerchiamenti, palpeggiamenti nelle strade.

«Episodi da troppi minimizzati e considerati del tutto normali. La cultura della violenza maschile e di genere è diffusa, parte integrante della società che abitiamo. Per questo non si tratta di un fenomeno che riguarda poche mele marce ma investe l'intera società».

Le prese di posizione, pro e contro, sono state tante e la stessa Ana si è impegnata a fare luce su quanto segnalato e ad allontanare dal gruppo i protagonisti di gesti ignobili.Il caso, adesso, approda anche in consiglio comunale a Rovereto con un documento che Fratelli d'Italia intende sottoporre alla discussione dell'aula. E che punta, principalmente, a salvaguardare il buon nome delle penne nere.

«Esprimiamo piena solidarietà al corpo degli Alpini. - spiega il commissario del circolo di Fdi Marco Zenatti - Nei fatti che sembrano essere successi a Rimini si innesta una speculazione che porta ad infangare e penalizzare gli Alpini. Un corpo, ci teniamo a ricordare, che comunque sia si è sempre dimostrato valoroso e solidale nelle missioni all'estero, umanitarie, in operazioni di pace. Un corpo che risponde con prontezza, solidarietà e generosità. Basti pensare alle calamità naturali dove le penne nere si sono sempre mosse con professionalità e umanità».

Fratelli d'Italia, insomma, sottolinea la forza e le virtù degli Alpini.

«Merito indelebile delle loro azioni negli eventi bellici: amore verso la Patria, sacrificio massimo della vita per difendere ideali di libertà e democrazia. Nessuno può permettersi di mettere in dubbio lo spessore professionale e personale del corpo che si è sempre distinto anche non in fase bellica ma di solidarietà nazionale. Ed è proprio per questa disponibilità al sacrificio nei confronti del prossimo che rigettiamo la speculazione e testimoniamo pieno rispetto e solidarietà».

Qualcosa di brutto, però, a Rimini è successo. E le denunce di molestie da parte di donne continuano a crescere. «Non vogliamo affatto ignorare queste azioni becere ed è certo interesse degli Alpini, come si sta dimostrando, fare piena luce e senza sconti a chi ha messo in atto eventuali atti insopportabili, intollerabili, ingiustificabili. Ma sono atti che hanno responsabilità personale e non dell'istituzione».

Qualcuno ha ridotto tutto a «normale» cameratismo... «La difesa della intangibilità delle donne, anche per le molestie e non solo per le violenze è doverosa, certi gesti non si giustificano. Noi siamo per la difesa della donne e bisogna fare un plauso al fatto che abbiano avuto il coraggio di denunciare i fatti. Anni fa pareva che una donna molestata fosse stata una provocatrice. Non è così e per questo si devono accertare i fatti e individuare i responsabili. Se qualche alpino si è comportato male va, senza sconti, giudicato. E poi si autoesclude moralmente dall'Ana, è fuori moralmente dagli Alpini. Perché i veri Alpini rispettano le ragazze».Tutela gli Alpini, per Zenatti, è anche tutelare il Trentino.

«Certo, perché gli Alpini, soprattutto per noi, dimostrano identità e sono una sorta di simbolo, come le Dolomiti. Per questo difendiamo non solo la tradizione ma anche l'adunata: un momento di convivialità ma anche di ricordo di tutto quanto fatto sia in guerra che di aiuto alle popolazioni in difficoltà. Non è accettabile la criminalizzazione dell'associazione e nemmeno dell'adunata. Per questo presenteremo un attestato di stima e solidarietà in consiglio comunale».

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