Rovereto / Sicurezza

Fari più potenti ai giardini pubblici per fermare i vandali che imperversano in città

Il Comune decide di passare al'lilluminazione a giorno quale deterrente contro i sempre più frequenti raid che colpiscono i vari parchi della città. A Marco non ci si è limitati a rompere tavolini e panchine ma si è addirittura dato fuoco alla casetta dei bagni pubblici

di Nicola Guarnieri

ROVERETO. I parchi pubblici sono polmoni indispensabili per la città.

E i cittadini apprezzano, soprattutto, dopo due anni di Covid che ha costretto spesso e volentieri a restare chiusi in casa.

Peccato, però, che la pandemia ha minato alcune regole base di convivenza spingendo tanti ragazzi a sfogarsi appena arrivato il libera tutti. E a farne le spese sono stati, come sempre, i giardini, presi di mira da vandali o disagiati - a livello pratico poco importa - che rompono i beni comuni tanto per fare.

Questi atteggiamenti, chiaramente, ricadono sulla collettività visto che le spese per riparare panchine, giochi o vespasiani ricadono sul Comune e dunque sui soldi di tutti. Da tempo le varie circoscrizioni chiedono a palazzo Pretorio di intervenire per prevenire e punire atteggiamenti, diciamo così, scorretti. E l'amministrazione ha deciso, seppure un po' alla volta, di provare a mettere un freno a questa escalation di danni senza senso ritenendo, non a torto, questo uno sbandamento collettivo.

Al di là dei 4mila euro stanziati per riparare gli arredi del parco Dubric di Marco, si è deciso di illuminare a giorno il parco alla Pista in via Dante. Perché è soprattutto qui che si concentrano i «delinquentelli del sabato sera», ragazzi che si divertono a rompere tanto per passarsi il tempo.

Una piaga sociale? Può essere ma, visto che il Comune si affida alle politiche sociali (ma non c'è certo l'obbligo, per i privati, di frequentarle), tocca fare i conti con i danni che ogni settimana si registrano. A Marco, per esempio, non ci si è limitati a rompere tavolini e panchine ma, per puro passatempo, si è pensato bene di incendiare la casetta dei bagni pubblici.

A ridosso del centro storico invece, e stiamo parlando dei giardini Italia, il ricorso a operai inviati per sistemare le strutture è ormai una consuetudine.

Tanto che l'amministrazione ha deciso di accendere, non certo metaforicamente, i riflettori su quel fazzoletto di città ormai in balia dei vandali.

Ecco dunque che, per poco meno di 13mila euro, sarà amplificato in maniera consona l'impianto di illuminazione.

Ovviamente è un deterrente - almeno fino a quando il parco non sarà affidato al controllo del Grande Fratello - ma si spera che, sparando luce a giorno, i mariuoli di turno si sentano minacciati e dunque evitino di distruggere tutto.

Qualcuno, in passato, auspicava la chiusura serale dei giardini o, addirittura, l'impiego di un drone per controllare la situazione.

Ma il Comune ha resistito alla tentazione per non privare i residenti di un'oasi verde di pace e di relax.

Per ora, dunque, si punteranno i riflettori sul parco sperando di scoraggiare i buontemponi che, per sfogare l'ira, se la prendono con i beni comuni.

I vandalismi ai giardini, d'altro canto, sono una delle piaghe sociali di Rovereto.

Non stiamo parlando solo di bottiglie di alcolici svuotate e abbandonate nell'erba ma proprio di rotture senza senso.

Per questo puntare un faro potente sui luoghi diventati improvvisamente sensibili potrebbe essere un valido deterrente. Anche perché, mese dopo mese, il conto del metaforico fabbro si fa sempre più sostanzioso e, come sempre, a pagare è Pantalone (visto che siamo pure a Carnevale).

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