Rovereto / La novità

Prima patente per auto elettrica in Trentino: l'ha conseguita una ragazza

Si tratta di un esame diverso, perché la vettura ha il cambio automatico: il titolo non consente dunque di guidare le macchine trazionali con le marce manuali. In altri Paesi europei si è ovviato a questo inconveniente dato dalla normativa, ma in ogni caso anche in Italia nelle grandi città sono in forte aumento i neopatentati solo "elettrici"

di Nicola Guarnieri

ROVERETO. Lo spirito «green» che sta animando il Paese spinge forte sulla conversione elettrica delle automobili.

Al di là degli annunci delle case produttrici di veicoli di voler abbandonare l'alimentazione a benzina e diesel nei prossimi anni, in tanti stanno puntando sulle macchine di nuova generazione per non inquinare e anche per risparmiare.

Questo afflato ecologista, però, non va di pari passo con le norme. Su tutte quella che obbliga ad avere la patente di guida.

Nulla di strano, ci mancherebbe, a parte il fatto che chi si abilita a circolare prendendo lezioni e sostenendo l'esame finale con un'auto elettrica (che ha il cambio automatico) non può più guidare una macchina tradizionale, con le marce da innestare e la frizione da pigiare al momento giusto per capirci.

Un vuoto normativo che, si badi bene, è europeo anche se alcuni Stati (Germania e Francia su tutti) hanno ovviato al problema con corsi di guida mista.

L'Italia, invece, è ferma al palo.

E per questo fa notizia la prima patente «elettrica» conseguita in Trentino.

Se l'è guadagnata una neomaggiorenne roveretana iscritta all'autoscuola Amadori di via Matteo del Ben.

«Sì, è stato il primo esame in Trentino per il conseguimento della patente B con un'autovettura elettrica. - conferma il titolare Riccardo Amadori - É un primo passo verso un più che prossimo futuro di una mobilità più ecologica e sostenibile».

Ma c'è un problema.

«Già. Essendo questi dei veicoli elettrici hanno il cambio automatico e quindi, dietro la patente B, viene applicato il cosiddetto codice 78. Vuol dire che si può guidare solo auto con cambio automatico e non manuale».

La ragazza, però, ha scelto ugualmente la macchina ecologica?

«Sì, era convinta. Il padre ne ha una e lei è intenzionata a proseguire su questo tipo di vetture. Quindi nessun problema».

Rovereto, in altre parole, si conferma ancora una volta sostenitrice dell'evoluzione «green»: prima con i centri ricerca, poi con le aziende ed ora con i certificati che consentono di sedersi al volante di una macchina che ovviamente evita combustibili fossili.

«Da noi è una novità mentre a Milano, per esempio, il 50% degli esami di guida sono già sostenuti con auto elettriche».

In Italia, però, c'è ancora un ostacolo.

«Purtroppo sì. Come al solito siamo gli ultimi in Europa: in Francia e in Germania propongono già la guida alternata, manuale e automatico. Noi, invece, siamo gli ultimi».

Questa, però, è la prima patente in Trentino?

«Sì, da quanto so io sì, è la prima patente in Trentino. Ed è toccato ad una ragazza essere la prima a certificarsi per la guida di un auto elettrica con cambio automatico».

E gli altri?

«Iniziano a chiedere. L'idea di patentarsi per l'auto elettrica sta iniziando a prendere piede. Altrove, come a Milano, la metà degli iscritti è già proiettata al futuro, de noi no».

Qual è la differenza maggiore?

«L'uso della frizione. É più facile guidare un'auto elettrica proprio perché non si deve capire come cambiare marcia. E la prima neopatentata ha sostenuto l'esame proprio con una Opel Corsa elettrica e con cambio automatico».

E quindi, dietro la patente, avrà affisso il codice 78?

«Sì, non potrà guidare macchine con cambio manuale».

Insomma, c'è piena consapevolezza di essere entrati definitivamente nel percorso di transizione sostenibile ecologica che ci accompagnerà fino al 2030-2050 e per questo, in collaborazione con le strutture ministeriali, si sta rivedendo e aggiornando costantemente i percorsi formativi.

Come raccontava poco tempo fa a Fanpage Andrea Onofri - presidente di Unasca, la categoria che unisce le autoscuole italiane - «le auto elettriche sono equiparate a quelle con il cambio automatico e la normativa, italiana ed europea, salvo l'eccezione di qualche Paese, dice che chi fa scuola guida con il cambio automatico può poi guidare solo mezzi di quel tipo. Chi si ritrova sulla patente il codice 78, quello che identifica questo aspetto, deve sottostare a questa regola. É un problema di non poco conto che stiamo cercando di affrontare. Molte autoscuole hanno già ampliato il loro parco auto verso l'elettrico ma si tratta di investimenti importanti e, con questi limiti, è difficile programmare. Bisogna che la politica faccia qualcosa».

Intanto il Trentino si è accodato al futuro mettendo in strada la prima patentata «elettrica». La svolta «green», almeno in strada, è partita nonostante la politica.

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