Sanità / Il caso

L’allarme della Croce Rossa degli Altipiani: rischio stop, in bilico una ventina di lavoratori

Calano le donazioni e la Provincia taglia le risorse. L’appello della crocerossina volontaria: “Servizio prezioso, la comunità si svegli”

ALTIPIANI CIMBRI. Allarme Croce Rossa degli Altipiani: calo dei volontari e mancati sostegni dalla Provincia potrebbero portare alla chiusura, con venti posti di lavoro a rischio e la perdita di un grande servizio alla comunità.

«La Croce Rossa è una certezza per gli Altipiani di Folgaria, Lavarone e Luserna grazie a centinaia di volontari locali e molti provenienti da altre regioni d'Italia - scrive una crocerossina che ha fatto del volontariato la sua bandiera - Nel tempo la disponibilità generosa di nuovi aspiranti volontari è venuta a mancare, impedendo il naturale ricambio per il mantenimento dell'attività. A questo problema si aggiunge un atteggiamento non sempre adeguato da parte della Provincia nel riconoscere i servizi che la Croce Rossa Altipiani eroga a favore della comunità. La somma di queste due grandi criticità fa si che la Croce Rossa Altipiani rischi di terminare la propria attività, con tutte le conseguenze che potete immaginare».

«La nostra Croce Rossa - prosegue la volontaria - è un'associazione gestita da un consiglio e un presidente che sono volontari, eroga servizi di pubblica utilità, le responsabilità di carattere economico, patrimoniale e penale sono elevatissime. Con tutto l'impegno e la passione che ci possiamo mettere manca la materia prima (dipendenti e volontari), manca un tavolo di confronto serio con la Provincia per mantenere adeguata la convenzione per l'ambito soccorso, soprattutto in località periferiche come le nostre, ma soprattutto manca una comunità che combatta per tenere viva e attiva una realtà sostanziale ed essenziale come la Croce Rossa».

«Serva di esempio l'ultimo corso di abilitazione, dove erano iscritte 61 persone, ma solo 6 hanno l'abilitazione per il soccorso sanitario con l'ambulanza. Di questi, solo 2 risiedono sugli altipiani. Nell'ultimo anno, per Covid, anzianità, stanchezza, quasi il 50% dei volontari hanno lasciato l'associazione. Con il dolore nel cuore, rischiamo di fermarci, sapendo che questa situazione toglie un servizio essenziale, puntuale e operativo 24 ore al giorno per 365 giorni l'anno. Alla comunità si toglie il lavoro a venti famiglie».

«Mai avremmo voluto arrivare a questo rischio concreto. Da anni palesiamo le difficoltà, ma nulla è cambiato purtroppo - scrive con il cuore la volontaria - Questa comunità deve svegliarsi dal torpore. Le offerte nel 2021 alla Croce Rossa dai cittadini non superano i 3.000 euro e molte arrivano da turisti».

Ed ecco l'appello finale: «Cari concittadini, questa è la situazione. Noi ci stiamo provando seriamente a proseguire ma ora abbiamo bisogno di voi che siete la nostra comunità. Aiutateci ad aiutarvi».

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