Sanità / Covid

Ospedale di Rovereto, sospensione per 34 no vax. Pierpaolo Benetollo: si tratta prevalentemente di Oss

Disagi nei laboratori e meno operazioni. Il direttore del Servizio ospedaliero provinciale: “Ci vuole un grande impegno e di questo siamo grati al resto del personale, ma sarà difficile fare nuove assunzioni perché non si trovano professionisti senza lavoro”

di Luisa Pizzini

ROVERETO. Sono 34 i sanitari dell'ospedale di Rovereto sospesi in questa seconda tranche di provvedimenti per non aver assolto l'obbligo vaccinale contro il Covid-19 imposto per legge nel loro settore. Esattamente il doppio di settembre, quando l'Azienda provinciale per i servizi sanitari inoltrò all'Ordine dei medici e degli infermieri le segnalazioni per procedere alla sospensione. «Sono in prevalenza Oss, ma anche infermieri mentre non c'è alcun medico» spiega Pierpaolo Benetollo, direttore del Servizio ospedaliero provinciale.

«Il doppio di settembre, ma va detto che alcuni di questi sanitari sospesi a inizio novembre erano già assenti dal lavoro per altri motivi», precisa il direttore facendo capire che i disagi per chi deve organizzare il lavoro in ospedale di fatto erano già iniziati. Gli effetti di queste sospensioni si vedranno ora soprattutto sulle visite e sui servizi ambulatoriali e sulle operazioni chirurgiche programmate.

«La riduzione dei posti letto nei reparti non è necessaria - aggiunge Benetollo - i disagi si concentreranno più sull'attività ambulatoriali, perché manca attività di supporto; Inoltre ci saranno meno sedute operatorie». I 51 sanitari sospesi erano assegnati a diversi reparti e servizi, ma la riorganizzazione ha consentito di tamponare gli effetti. Come è accaduto per il Centro dialisi dell'ospedale di Rovereto, che dopo essere stato costretto a ridurre le sedute ora è tornato alla normalità.

«Stiamo riusciti tutto sommato a superare anche questa ulteriore criticità con lo sforzo da parte di tutti, certo queste sospensioni rappresentano comunque un aggravio per l'organizzazione» commenta Benetollo. Dopo le 17 sospensioni di settembre, 3 di questi operatori avevano deciso di vaccinarsi. Non avendolo invece fatto fino ad ora, difficile che i 34 sanitari sospesi ricorrano alla vaccinazione dopo il provvedimento. La percentuale dei vaccinati tra il personale dell'ospedale Santa Maria del Carmine ha comunque raggiunto il 96%.

«Qualche sbavatura su alcune attività ci sarà - spiega ancora il direttore del Servizio ospedaliero provinciale - ma è vero anche che in questo momento sono in corso dei lavori per adeguare il sistema antincendio dell'ospedale, quindi in ogni caso avremo dovuto ridurre l'attività in alcuni reparti».

Quelli però, secondo Benetollo, ora non saranno toccati nella loro organizzazione. Mentre si dovrà rivedere la programmazione degli interventi chirurgici, perché con meno personale se ne potranno fare meno. Così come andrà a rilento l'attività ambulatoriale, per la quale già si vedono gli effetti cercando di prenotare alcune visite.

«Ci vuole un grande impegno e di questo siamo grati al resto del personale - continua Benetollo - consci del fatto che è un'ulteriore fonte di stress per chi sta lavorando». Difficile invece secondo il direttore poter sostituire il personale sospeso: «Stiamo procedendo ma con difficoltà, perché i tempi di assunzione sia per oss che per infermieri sono lunghi, è difficile trovare persone che non stanno lavorando scorrendo le graduatorie».

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