Via la casa o il negozio a 271 famiglie: sfratti in aumento, pignoramenti raddoppiati

271 famiglie hanno perso la casa, il negozio, il capannone per sfratto o per pignoramento dell'immobile

Tra il luglio 2019 e il settembre 2020, a Rovereto e nel circondario, hanno perso la casa, il negozio, il capannone per sfratto o per pignoramento dell'immobile 271 famiglie, piccole imprese, aziende familiari. Le esecuzioni immobiliari complessive sono in aumento del 5% rispetto all'analogo periodo precedente.

Mentre però i procedimenti di sfratto eseguiti sono 81, in calo del 17%, le esecuzioni fanno un balzo del 18% passando da 160 a 190 in quindici mesi e in particolare raddoppiano tra gennaio e settembre dell'anno scorso: sono infatti 122 rispetto a 67 nei primi nove mesi del 2019.

Tutti i numeri provengono dai dati sulla giustizia civile del Tribunale di Rovereto, aggiornati al settembre 2020.Sempre secondo i dati del Tribunale, gli sfratti si accumulano per quando scadrà il blocco, il prossimo 30 giugno: in lista d'attesa ce ne sono 41, mentre l'anno prima erano 8, più una quindicina di casi di grave difficoltà a pagare l'affitto segnalati ai sindacati degli inquilini. Ad essi vanno aggiunte 153 esecuzioni immobiliari pendenti, per un totale di oltre 200 persone e aziende che rischiano di perdere l'immobile in cui vivono o lavorano.

Tra i provvedimenti presi dal governo contro la crisi pandemica è in vigore dallo scorso aprile il blocco di sfratti e pignoramenti dell'abitazione principale. L'obiettivo era non mettere in ulteriore difficoltà famiglie colpite dalla crisi Covid e evitare di creare dei senzatetto durante la pandemia. La misura è stata prorogata, non senza contrasti in Parlamento, al 30 giugno di quest'anno.

Tra chi ha il polso della situazione del problema casa, c'è il Sunia Cgil, uno dei sindacati degli inquilini. Allo sportello di Rovereto negli ultimi due mesi sono già capitati cinque casi di morosità grave, cioè di famiglie in grande difficoltà a pagare l'affitto dell'abitazione. Nell'ultimo trimestre del 2020 i casi del genere sono stati una decina, per un totale provvisorio di 15 situazioni difficili, in alcune delle quali sono stati accumulati debiti anche di 10mila euro.Molte sono inoltre le segnalazioni di persone che hanno limitato la morosità con l'aiuto di amici e parenti. In altri casi il Sunia ha consigliato all'inquilino di scrivere al proprietario spiegando che pagherà appena possibile. In poche situazioni si è riusciti a far ridurre un po' il canone.

Tra gli oneri che non si riescono più a sostenere, è in crescita la morosità sulle spese condominiali.Le crescenti difficoltà a pagare l'affitto, spiega la segretaria provinciale del Sunia Manuela Faggioni, nascono naturalmente dalla crisi economica, dalla perdita di reddito, ad esempio perché si va in cassa integrazione, o di lavoro nel caso di precari e stagionali. In zone come l'Alto Garda, dove ci sono affitti alti e scarsissime opportunità di lavoro stagionale da un anno, la situazione, sottolinea Faggioni, è davvero critica.La morosità è il problema principale da cui nascono gli sfratti. Degli 81 procedimenti definiti tra metà 2019 e metà 2020, ben 77 sono per morosità, di cui 59 in caso di immobile per uso abitativo e 18 nel caso di altri usi. Gli sfratti per finita locazione sono appena 4.

Durante il periodo considerato, i provvedimenti sopravvenuti sono passati da 84 a 114 (+35%), di cui 109 per morosità: 81 per la casa, 28 per negozi, uffici, laboratori, altri usi. Dei 41 procedimenti pendenti al 30 giugno scorso, 40 sono per morosità, di cui 28 riguardano la casa d'abitazione.I pignoramenti dell'immobile in proprietà arrivano invece quando si fa fatica a pagare debiti e mutui. Nei primi nove mesi dell'anno scorso sono stati conclusi 122 procedimenti, l'82% in più dell'analogo periodo del 2019. I nuovi provvedimenti sono 50, rispetto ai 38 dell'anno precedente. Le esecuzioni pendenti sono 153, molto meno dell'anno prima proprio perché molte sono state eseguite.

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