Un parco avventura al Bosco della città

La proposta a Rovereto

Nel futuro prossimo del Bosco della città, a Rovereto, c’è la realizzazione di un «parco avventura» di poco meno di un ettaro di estensione. I cosiddetti «parchi avventura» sono aree boschive attrezzate per l’intrattenimento sportivo-ricreativo specificatamente pensati per famiglie e ragazzi. Una serie di tratte in quota con arredi ad altezze diverse; le tratte collegano diverse piattaforme posizionate sulle piante e l’insieme crea più percorsi, diversificati in base al grado di difficoltà, età e capacità. È in pratica una specie, recente, di «parco divertimenti».

La decisione dell’amministrazione di Rovereto di costruire un parco avventura su di un’area di ottomila metri quadrati di bosco sul Monte Ghello è, spiegano da Palazzo Pretorio, l’ultima declinazione di politiche avviate dal Comune nel 2008, quanto si è «iniziato un percorso di progressivo recupero del Bosco della Città di Rovereto, con l’intento di restituire un area verde a forte naturalità, ma degradata da uno stato di abbandono, alla collettività per renderla un luogo di svago e di benessere, pur in un ottica di attività non invasive sul territorio». Da recenti sopralluoghi è emersa la suscettibilità di un area adiacente la “Sperimentarea” del museo civico, di proprietà comunale, ad ospitare un parco avventura. L’area è all’interno del sito di importanza comunitaria Monteghello. Su di un’area di circa ottomila metri quadrati si può realizzare un parco di medie dimensioni orientato verso le famiglie e le fasce più giovani della popolazione». Dal punto di vista logistico, argomentano i tecnici, i punti di forza del Monte Ghello sono la localizzazione (area a bosco facilmente raggiungibile dalla città sia a piedi che con mezzi, e nella zona sono presenti parcheggi pubblici, sentieri e strade di collegamento e un esercizio commerciale) e la conformazione (il terreno risulta pianeggiante, libero da ingombri e ben esposto, mentre il sistema arboreo è composto da cedri in buona salute ed in numero sufficiente per supportare un parco a più livelli senza dover ricorrere a strutture artificiali).Per parte sua la Provincia, tramite il servizio Conservazione della natura-Rete natura 2000 e il servizio Foreste e fauna ha già dato l’ok all’operazione.

Sul piano realizzativo il Comune opterà per un’operazione immobiliare di partenariato pubblico-privato: «Si tratta di uno strumento - spiegano dall’Ufficio tecnico - funzionale primariamente al coinvolgimento e alla compartecipazione di intelligenze, risorse ed energie private nella riqualificazione/recupero dell’area in oggetto. Altresì il coinvolgimento del privato è funzionale all’utilizzo ottimale delle risorse patrimoniali del Comune per conseguire l’obiettivo con la loro miglior valorizzazione anche finanziaria».

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