Pistola e manette: custode di palestra equipaggiato tipo Rambo

Doveva solo fare il custode in una palestra. Doveva aprire la porta, assicurarsi che gli utenti potessero accedere all'impianto, verificare che gli spogliatoi fossero disponibili e possibilmente in ordine, accertarsi che non venissero rovinate le attrezzature pubbliche. Questo doveva fare. Nulla di più. In caso di problemi, non era lui che doveva risolverli. In caso di disordini, avrebbe dovuto allertare le forze dell'ordine. Ma un custode in una palestra roveretana si è fatto prendere un po' la mano. Si è presentato in palestra vestito da guardia giurata, con tanto di cinturone, manette e pistola in bella mostra. E per metterci il carico, pure alterato dall'alcol. O almeno così hanno riferito ai carabinieri i testimoni. Che probabilmente un po' si sono pure spaventati: il cinturone conteneva una pistola giocattolo. Ma non è che tutti, sulle prime, se ne accorgono. E se ti trovi di fronte un Texas Ranger dove invece ti aspettavi un mite custode, è ovvio che un minimo d'allarme ti scatta. Ecco perché l'uomo è finito nei guai: denunciato per detenzione abusiva d'armi. Perché nel cinturone la pistola era finta, ma i proiettili veri. E lui non poteva averli. E i problemi non sono finiti lì. Durante una perquisizione in casa sono state trovate numerose armi (stavolta vere) che la compagna deteneva legalmente. Ma erano a portata di mano dell'uomo. Da qui il sequestro amministrativo di tutto quanto. 
La carnevalata rischia di costare da 3 a 12 mesi e con l'ammenda fino a 361 euro. Soprattutto, rischia di costargli caro davanti al datore di lavoro: dovrà pur spiegare perché s'è conciato così solo per aprire una porta.
I fatti risalgono a qualche giorno fa. Il protagonista della surreale storia è F.L., un sessantenne residente in Vallagarina, che era stato assunto come detto in qualità di custode di una palestra. Ad accorgersi che il suo comportamento era un po' sopra le righe, un'associazione sportiva che una sera avrebbe dovuto utilizzare quella palestra. E vedersi il custode conciato in quel modo, tra cinturone e manette, pistola (pur se giocattolo) e proiettili, non deve aver tranquillizzato granché i volontari. Da qui la chiamata ai carabinieri, che non ci hanno impiegato molto a capire di chi si trattava. Tanto più che di lui le autorità si erano già occupate: notoriamente appassionato d'armi, pare avesse chiesto il porto d'armi, senza ottenerlo. Anzi, sulla sua testa pendeva un espresso divieto di conseguire il porto di fucile. A quel punto è scattata la perquisizione in casa, anche perché erano passate delle ore, serviva l'evidenza che quel cinturone fosse suo. E lo era. Nella sua abitazione i carabinieri hanno trovato il cinturone che, oltre all'arma giocattolo, conteneva un caricatore pieno di proiettili d'arma da fuoco vera. Ed è questo che ora rischia di procurargli dei guai. Perché è questo che ha portato alla denuncia per porto abusivo d'armi.
Una volta in casa, comunque, la perquisizione è andata oltre. I militari hanno trovato una serie di armi - i carabinieri parlano di un vero e proprio arsenale - regolarmente denunciato a nome della moglie. Lei aveva il diritto di possedere quelle armi, non ha violato la legge. Ma essendo le pistole di fatto nella disponibilità di F.L., che in quella casa vive, i carabinieri hanno sequestrato tutto, i attesa delle valutazioni dell'autorità di pubblica sicurezza. Fin qui la vicenda, sul fronte giudiziario. Ora però il custode dovrà qualche spiegazione anche all'ente gestore delle palestre.

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