Gli esperti all’opera all’Aquaspace di Rovereto

Lunedì mattina si sono presentati tutti ai cancelli Aquaspace. Praticamente, un mezzo esercito di super esperti. Ieri, all’avvio delle operazioni peritali, c’era più o meno una piccola folla: naturalmente il perito nominato dal Gip, Giovanni Auriemma, il suo assistente e i tecnici Appa, che in questo caso sono a disposizione del professore. Poi naturalmente c’erano i consulenti di parte, perché l’incidente probatorio si fa in contraddittorio: Fatone per la difesa (assieme all’avvocato Andrea Tomasi) e Iacucci per la procura. Sono formalmente iniziate le operazioni che, entro il prossimo settembre, dovranno dire se l’impianto di Aquaspace, coinvolti nell’inchiesta della Dda di Trento, opera in modo corretto o meno.
 
Ma se da qui a settembre è pressoché impossibile dire come andrà a finire, qualche risposta prima di allora potrebbe arrivare. Perché l’azienda cercherà nelle prossime ore  - e il secondo confronto previsto per oggi sarà utile in questo senso  - di capire se ci sono i margini per un dissequestro condizionato o meno. D’altronde il giudice per l’indagine preliminare l’ha chiarito subito: un dissequestro è possibile, ma se ritenuto compatibile dal perito. Ecco perché il confronto con Auriemma diventerà centrale. Anche perché da quello discenderanno le scelte di Aquaspace su tutt’altro fronte, quello sindacale.
Il perché è noto: nell’ultimo incontro l’azienda ha chiarito ai sindacati che, in mancanza di dissequestro, a maggio si potrebbe iniziare a ragionare di licenziamenti.
 
Per la verità l’annuncio è stato stoppato subito dai sindacati, che all’azienda chiedono uno sforzo in più: il sequestro dell’impianto non è imputabile ai lavoratori - questo è il ragionamento - e se pur con sforzo si riesce a garantire Tessilquattro fino a settembre, lo si faccia pure con Aquaspace. La trattativa è, insomma, appena cominciata.
 

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