Rovereto, rinforzi per il centro anti diabete

Il diabete, malattia sempre più diffusa anche nella nostra provincia con 25 mila casi registrati nel 2015 ha bisogno di un sistema di cura integrato. «In Trentino i pazienti trovano un punto di riferimento nel Centro per la malattia diabetica, nel Centro diabetologico di riferimento per il piede diabetico e nei dieci ambulatori di diabetologia, quadro che appare in linea con le indicazioni fornite dal legislatore per una corretta e tempestiva presa in carico e cura delle persone affette da questa patologia», scrivono nella proposta di mozione presentata ieri al presidente del Consiglio provinciale dai consiglieri del Patt Walter Viola, Chiara Avanzo, Lorenzo Baratter, Luca Giuliani, Graziano Lozzer e Lorenzo Ossana
«In questo scenario però - si legge nel documento - assistiamo ad una situazione problematica soprattutto in relazione centro diabetologico di Rovereto, cui fanno riferimento circa 6 mila pazienti, anche da fuori distretto. Il centro ha un organico attualmente composto da un medico a tempo pieno, un medico di appoggio dal reparto di geriatria, una segretaria a tempo pieno, una segretaria a part time in appalto, due infermiere a tempo pieno, una infermiera part time, un podologo. A ciò si aggiunga la temporanea assenza del responsabile del servizio, oltre al fatto che alcune figure infermieristiche fruiscono di permessi per la legge 104 e per aspettative figli, non riuscendo, quindi, a garantire una continuità assistenziale. Il centro, inoltre, dipende dal reparto di geriatria dell’ospedale, condizionando notevolmente le assenze per turni e dunque danneggiando i pazienti cui vengono ulteriormente spostati gli appuntamenti». 
Per la prevenzione e la cura del piede diabetico questo è l’unico centro in provincia. «L’offerta contempla un team ospedaliero multidisciplinare che garantisce la totale presa in carico del paziente in situazione di bisogno (valutazione, inquadramento, intervento, ricovero in reparto). Attualmente, però, il centro risente della carenza di un medico dedicato all’ambulatorio del piede, oltre che della carenza di locali dedicati». Tutto questo a fronte di un aumento delle richieste per visite di consulenza ospedaliera, sia diabetologiche che per la gestione del piede. 
«L’appuntamento per il controllo metabolico ormai viene effettuale ad oltre un anno di distanza tra uno e l’altro» evidenziano i consiglieri firmatari. «Ciò comporta grossi problemi nella gestione della malattia soprattutto per il paziente in trattamento insulinico. Numericamente, il centro di Rovereto serve all’incirca gli stessi numeri del Centro di Trento, che vive una situazione sicuramente di miglior favore, sia per numero di risorse, sia per numero e tipologia di servizi».
Da qui la richiesta fatta al Consiglio della Provincia autonoma di Trento, che ieri ha approvato la mozione impegnando la giunta provinciale a «proseguire e potenziare il cammino intrapreso di una gestione integrata della patologia diabetica, attraverso l’assegnazione di adeguato personale e la promozione e la messa in rete dei tre livelli di assistenza indicati: medici di medicina generale, centri diabetologici e centri di riferimento, assicurando la necessaria formazione del personale dedicato». Inoltre a «rafforzare i progetti finalizzati alla diffusione di stili di vita corretti, volti alla prevenzione del diabete a partire dalle scuole, sperimentare e promuovere l’adozione delle nuove strumentazioni tecnologicamente avanzate per la verifica della glicemia per i pazienti insulino-dipendenti e  valorizzare e supportare le esperienze positive presenti sul territorio».

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