L'Upt a Rovereto cerca casa in centro

La scuola del commercio ha raddoppiato gli iscritti

di Tommaso Gasperotti

L’Upt, la scuola delle professioni per il terziario, cerca casa in centro storico. Quando hanno aperto le iscrizioni, tre anni fa, il nuovo indirizzo dell’Università popolare trentina suonava come una sorta di scommessa. Allora gli studenti che sognavano di diventare negozianti, commessi e imprenditori erano dodici, quest’anno in prima sono 27, più del doppio, per un totale di circa 70 iscritti.

«Per due anni siamo stati ospitati all’Arcivescovile, mentre con l’anno scolastico in corso abbiamo trovato casa in via Pasqui, all’interno di un mondo commerciale che ci stimola a fare ancora meglio. La scuola è in crescita - racconta il direttore Paolo Zanlucchi, che ieri in piazza Erbe a Rovereto ha presentato le attività che i ragazzi hanno svolto all’interno del Natale dei Popoli - e l’auspicio è quello di ingrandirci ulteriormente tanto che, assieme a Confcommercio e Comune, stiamo guardando ad alcuni immobili sfitti dove in futuro, qualora i numeri aumentassero, potremmo trasferirci». Sì perché l’idea, confermano anche dall’Unione Commercio e Turismo, è quella di creare un laboratorio diffuso dove i giovani studenti possano avere un confronto diretto e costante con i commercianti del centro storico. Già diversi, in realtà, i progetti e le sinergie avviati in questi anni (e confermati anche per il 2018) per avvicinare i ragazzi al tessuto imprenditoriale della città: dall’allestimento delle vetrine e delle fontane per la festa di Halloween all’avvio di stage formativi dietro al bancone dei negozi del centro. Dall’accoglienza del pubblico durante il Festival della meteorologia e alcuni convegni al Mart al prezioso contributo degli studenti di prima e seconda nell’abbellimento delle 52 casette del mercatino di Natale, in collaborazione con il Consorzio Rovereto InCentro.

 

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