Un esperto in Comune per i non vedenti

Accade a Rovereto, dove si sta lavorando al Pum

Traffico da snellire, pedoni e ciclisti da far spostare senza il rischio di finire all’ospedale, vivibilità urbana da garantire. Tutto questo a Rovereto è inserito nel Pum, il Piano della mobilità, lanciato la scorsa legislatura dalla giunta Miorandi ed ora in fase di «restauro» da parte della giunta Valduga. Al di là dei veicoli, a motore o meno, l’amministrazione ha deciso di redarre un, chiamiamolo così, sottopiano riferito esclusivamente ai portatori di handicap. Non solo chi ha difficoltà a deambulare ed è quindi costretto a spostarsi in carrozzina cozzando contro ostacoli disseminati pressoché ovunque ma anche, e soprattutto, i non vedenti. Perché girare per la città al buio, specie in un’epoca di stress e velocità spinta, è praticamente impossibile. Ecco dunque che il Comune ha scelto di infilare nel gruppo incaricato di mappare Rovereto e studiare una vivibilità davvero per tutti (quindi senza barriere architettoniche) un esperto del settore. Si tratta dell’ingegner architetto Lorenzo Luchetta, esponente di spicco dell’Unione italiana ciechi. Toccherà a lui tracciare i punti pericolosi del capoluogo lagarino e suggerire allo staff i correttivi opportuni.

Grazie a questo piano, dunque, tra pochi mesi la città sarà davvero a misura di pedone, a prescindere dalle difficoltà di spostamento dovute alla sorte avversa. Oltre a rendere i marciapiedi agibili da carrozzelle ma pure da passeggini (gli scivoli, in fini dei conti, servono a tutti), il nuovo volto di Rovereto sarà quello di percorsi disseminati di segnalatori acustici (come il semaforo di corso Rosmini per capirci) e rilievi a ridosso dello scalino ma pure sui marciapiedi per far comprendere al tatto la presenza dell’ostacolo. Questo accorgimento, prima di tutto, è un segnale di civiltà che la maggior parte degli italici centri urbani non prendono in considerazione. Ma è anche un volano turistico non indifferente visto che sapere che una città è visitabile anche da chi non vede è un punto di forza.

«L’impegno della giunta - conferma l’assessore ai lavori pubblici Beppino Graziola - è di rendere davvero Rovereto vivibile per chiunque. Il Comune, già dall’aprile 2013, si è dotato del Pum, il Piano urbano della mobilità, che, come tutti i piani, va aggiornato e revisionato ogni tre anni. Per questo abbiamo deciso di prevedere degli scenari di breve-medio termine che intervengano su alcune storture come sono le barriere architettoniche che rendono difficile e pericoloso muoversi tra ostacoli evidenti. Attraverso un gruppo misto di professionisti esterni e funzionari dell’ufficio tecnico abbiamo deciso di mappare i punti critici e intervenire per eliminarli. E in questo staff abbiamo inserito un professionista con specifica esperienza sulla disabilità in particolare della vista. Il suo compito è produrre una relazione dettagliata delle barriere e suggerire come risolvere il problema con la modifica dei semafori e degli  attraversamenti pedonali». Insomma, si studierà il sistema del controllo «luminoso» della circolazione per dotare i 17 impianti semaforici spalmati sul territorio comunale di avvisatori acustici per le persone ipovedenti e la chiamata pedonale per facilitare l’attraversamento della strada senza aspettare in eterno. Ad oggi sono nove i cicalini per ciechi installati ma evidentemente non bastano. Non, almeno, per garantire a chi non vede di muoversi autonomia. Se a questo accorgimento che sembra moderno ma che, come detto, è un esempio di civiltà, si aggiungono la traccia in rilievo sui marciapiedi e lo sbarrieramento fisico per chi ha bisogno di presidi meccanici, l’immagine della Rovereto di domani sarà davvero quella di una città accogliente.

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