Pedrotti, dagli elicotteri alle sale di rianimazione

E' il candidato scelto dalla commissione per il reparto di Rovereto

di Luisa Pizzini

È il dottor Giovanni Pedrotti, 53enne anestesista e rianimatore che dal 2013 coordina l’attività dei medici dell’elisoccorso, il candidato che è stato scelto dalla commissione esaminatrice per dirigere il reparto di anestesia e rianimazione dell’ospedale Santa Maria del Carmine di Rovereto. L’ultima decisione in merito spetta al direttore generale dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari, Paolo Bordon, che dovrà ufficializzare questa scelta. A lui è riservato anche un potere di veto: potrebbe scegliere, infatti, di nominare primario della struttura complessa uno degli altri due medici che compongono la gradutatoria finale, ossia il primario facente funzioni Piergiorgio Casetti o Fulvio Kette, dirigente medico all’ospedale Papa Giovanni XIII di Bergamo.

Questa possibilità però dev’essere fortemente giustificata dallo stesso direttore e risulta quindi una strada che viene percorsa raramente. Tanto più che nella graduatoria redatta dalla commissione il dottor Giovanni Pedrotti è stato scelto con una valutazione superiore agli altri due candidati. In tutto i medici che hanno presentato domanda di ammissione al concorso dell’Apss erano venti. Di questi però la scorsa settimana si sono presentati ai colloqui in dodici, determinando di fatto una prima scrematura. Tra loro sono stati scelti dai membri della commissione i tre che compongono la graduatoria.

A Rovereto il posto da dirigente del reparto di anestesia e rianimazione, che è funzionale all’attività di tutto l’ospedale, è vacante dal settembre del 2015. Per quasi venticinque anni era stato guidato dal dottor Manfred Pfaender ed in seguito alla sua improvvisa scomparsa è stato affidato al suo vice, il dottr Piergiorgio Casetti.  Quest’ultimo, 61 anni originario di Lavis, è stato scelto invece per lo stesso incarico a capo della struttura complessa di anestesia e rianimazione dell’ospedale di Tione. Anche in questo caso però, proprio come per la scelta del primario roveretano, valgono le stesse regole ossia la possibilità da parte del direttore generale dell’Azienda proviciale per i servizi sanitari di scegliere un altro nome nella triade proposta nella graduatoria dalla commissione esaminatrice.

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