Urban city, ecco la carica dei negozi In arrivo Tim, Kepro e Deichmann»

di Matthias Pfaender

Il 16 aprile prossimo operai e transenne lasceranno per sempre - a scanso di imprevisti - l'area dell'ex stazione delle corriere su Corso Rosmini: il nuovo compendio commerciale e dei servizi «Urban City» sarà consegnato, con tanto di parcheggio multipiano interrato, piazza pubblica con fontana e aree verdi attrezzate, ai roveretani.

I lavori, ripresi dopo un mese e mezzo di stop parziale a causa dell'inverno stanno dunque per giungere a termine. Dalla vittoria nel dicembre del 2012 del progetto della Urban City Scarl (Giacca costruzioni elettriche srl, Giga costruzioni srl e Santoni costruzioni srl) al prossimo 16 aprile, poco più di quattro anni per cambiare radicalmente volto ad uno degli incroci principali di Rovereto.

E il timore che però anche questa partita urbanistica roveretana potesse riservare brutte sorprese era sorto con forza nelle ultime settimane, con in prima fila i commercianti ed i residenti di via don Rossaro, preoccupati dal perdurare dello stop del cantiere. «Stiano tranquilli - spiega Giuseppe Tomasi, patron della Giga - quei "buchi" nel pavimento della via con i fili che sporgono sono le predisposizioni per le nuove panchine in pietra illuminate a led. Tempo un mese e tutto sarà ok».

Parallelo al completamento degli arredi urbani pubblici all'esterno del compendio, resta aperta ancora la partita della destinazione degli spazi commerciali interni. Se al piano interrato sono già in attività il nuovo supermercato Conad (che da solo ha investito nel progetto 7 milioni di euro), la parafarmacia ed il bar - tavola calda gestito dalla famiglia Londero, la stessa titolare del ristorante l'Aquila d'Oro di Caldonazzo, al terzo piano c'è la nuova sede roveretana delle Acli e all'ultimo si sta predisponendo il mega attico residenziale, è in via di definizione la destinazione commerciale del primo e secondo piano. Certi gli arrivi di un punto vendita Tim, di un negozio di prodotti di bellezza a marchio «Kepro» ed un punto di vendita di scarpe della catena tedesca Deichmann. La «dotazione» di negozi dovrebbe chiudersi con l'arrivo di un colosso della grande distribuzione, ma prima delle definizione del contratto di entrata le bocche sono cucite.

La definizione dell'interno del corpo centrale dell'Urban City va di pari passo con l'iter della predisposizione commerciale dei locali sul lato est della piazza: entro aprile aprirà l'info-point dell'Apt di Rovereto e delle Vallagarina, e il 22 aprile si inaugurerà un bar-pasticceria (ambizioso il piano di aperture: 7.30 - 23 sette giorni su sette, staremo a vedere) dal nome impegnativo: Depero. «Vogliamo essere un punto di riferimento per i cittadini ed un biglietto da visita per la città - spiega Tomasi -. Il rifornimento delle paste sarà dalla pasticceria "Flego" di Verona, e punteremo anche molto sugli "apericena", sfruttando al massimo la terrazza scoperta».

Il rimando al simbolo dell'arte futurista roveretana sarà nell'arredo e nella grafica del locale, che impiegherà da subito otto persone: una sola stampa-affresco sulle pareti riprodurrà, senza soluzione di continuità, le facciate interne, mentre all'esterno, lungo la passerella sospesa che collega la terrazza al corpo centrale dell'edificio, sulla facciata che dà su via Don Rossaro, sarà applicato un lungo pannello di vetro con una successione di volti deperiani. Una soluzione artistica decorativa abbastanza ardita, ideata dal critico d'arte e massimo esperto di Depero Maurizio Scuderio, che ha indotto anche gli eredi dell'artista roveretano a concedere l'autorizzazione al richiamo al loro illustre avo. «Più Depero si vede - commenta Scudiero - più si rispetta il suo ideale di arte. L'arte deve essere tra il popolo, nella vita di tutti i giorni, non solo nei musei». Ma.Pf.

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