Per Legambiente Rovereto non ricicla abbastanza

Rovereto e l’intera Vallagarina sono rimasti a bocca asciutta. Nella classifica annuale dei Comuni ricicloni stilata da Legambiente, nessuna municipalità a ridosso della città della Quercia compare tra i primi 100 del Trentino.
 
Un pugno nello stomaco per una realtà, quella a Sud dei Murazzi, che da anni si fa giustamente vanto di raccolta differenziata di rifiuti da record. Rovereto, per esempio, ha il 78% di recupero di scarti domestici mentre la media comprensoriale sfiora il 70%. Ma il sistema di valutazione usato per il concorso «Comune riciclone» tiene conto di vari parametri in base ai quali il capoluogo lagarino, pur avendo sfondato la soglia di riguardo (65%) non raggiunge.
 
E pensare che l’anno scorso si piazzò terzo in provincia dietro a cittadine di dimensioni ben più ridotte. Quest’anno - con i dati riferiti al 2014 - come detto niente gloria. Le medaglie e le pacche sulle spalle se le sono prese altri centri mentre tra Avio e Besenello e tra Mori e Folgaria, passando da Rovereto naturalmente, nessuno si è infilato tra i 1.520 Comuni ricicloni italiani, per altro in gran parte alloggiati nel Nordest.
 
Il premio regionale è finito ancora una volta a Levico Terme (primo posto tra gli over 10 mila abitanti) con un indice di 67,78% ed una percentuale di raccolta differenziata pari al 76,63%. Fornace, invece, ha vinto nella categoria regionale riservata agli under 10 mila facendo segnare un indice di 76,24 ed una percentuale di differenziata pari all’85,61%.
 
La classifica tiene conto di tutte le amministrazioni con una percentuale di raccolta differenziata superiore al 65% considerando, nel contempo, l’indice di buona gestione come la produzione di rifiuti pro-capite, la tipologia di raccolta, la presenza di piattaforme ecologiche ed altri parametri. Levico e Fornace, comunque, oltre a primeggiare in Trentino Alto Adige hanno affisso in bacheca anche la targa di Comuni «rifiuti free» - sono 356 in Italia - riconoscimento assegnato a chi dimostra di avere una produzione annua pro capite inferiore ai 75 chili di rifiuto secco indifferenziato. E non è poco se si considera che la media nazionale si aggira sui 550 chilogrammi a testa.
 
Tornando alla città della Quercia, quest’anno ha dovuto cedere il passo addirittura a Trento, che è tre volte più grande. Ad abbassare la media - considerando, come detto, che la percentuale di differenziata è altissima visto che sfiora l’80% - è forse la scarsa presenza di Centri raccolta materiali. L’unico operativo, d’altro canto, è alla Mira ed è attivo da poco e per conferire rifiuti al Crm si è costretti a chiedere ospitalità a Mori e Isera.
 
Per quanto riguarda la Vallagarina, invece, la differenziata raggiunge il 68,22% anche se rimane alto (rispetto alla media provinciale) il peso degli scarti indifferenziati.  

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