Cacche di cani, test dna per scovare padroni

La proposta è del consigliere di Rovereto Gianluca Merlo: fornire i vigili di un'applicazione che permetta, attraverso il dna, ovviamente ricavabile dalla cacca, di rintracciare l'animale e naturalmente il proprietario. Per presentare a lui - non al cucciolo, ovviamente - il conto delle pulizie I tuoi commenti

caniROVERETO - Il problema degli escrementi dei cani è sentito, in città. Perché quei batuffoletti pelosi che tanto affetto regalano in cambio di una carezza, hanno il vizio di andare in bagno. E hanno il vizio di farlo dove possono. Di solito in strada, posto che nessun proprietario di cane sacrifica volentieri il proprio parquet o le piastrelle del proprio bagno. Quindi si va in passeggiata, per liberare l'intestino del fidato amico a quattro zampe. E sono tanti quelli che, appena il cucciolo deposita sul marciapiede il suo regalino, tirano fuori dalla tasca o dalla borsetta guanto e sacchettino raccogli escrementi.
 
Insomma, sono tanti quelli che ripuliscono. Ma non sono tutti. Perché tante sono le cacche che si possono vedere - sperando di non calpestare - sui marciapiedi cittadini. Da qui la proposta del consigliere Gianluca Merlo: fornire i vigili di un'applicazione che permetta, attraverso il dna, ovviamente ricavabile dalla cacca, di rintracciare l'animale e naturalmente il proprietario. Per presentare a lui - non al cucciolo, ovviamente - il conto delle pulizie. 
 
La proposta è contenuta in una mozione che sarà discussa in consiglio comunale. E parte con una fotografia dell'esistente: «Spesso passando tra le vie della città si deve fare slalom tra le feci dei cani» scrive il consigliere Pd, nonché presidente della Commissione economia. Che, come detto, lancia la sua proposta: «valutare l'opportunità di dare incarico a un'azienda informatica specializzata nella creazione di applicazioni per smartphone di realizzare un'applicazione che permetta ai vigili urbani di identificare tramite prelievo di dna dalle feci il proprietario del cane».

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