Gli anarchici rivendicano l'attentato al tribunale

«Trento - Rivendicazione dell'attacco al tribunale di sorveglianza». C'è la firma degli anarchici sull'attentato avvenuto il 28 gennaio al Tribunale di sorveglianza di Trento. La rivendicazione, come avvenuto per l'attacco al polo della Meccatronica di Rovereto, è affidata al sito «Informa-azione» che, con un «riceviamo da mail anonima e diffondiamo», alle 9.45 di ieri ha caricato il testo Le foto di Paolo PedrottiLa solidarietà di Ugo RossiSi segue (anche) la pista anarchicaLa condanna di Bruno DorigattiCgil, Cisl e Uil: «No alla violenza»L'incendio al Polo tecnologico

esplosioneTRENTO - «Trento - Rivendicazione dell'attacco al tribunale di sorveglianza». C'è la firma degli anarchici sull'attentato avvenuto il 28 gennaio al Tribunale di sorveglianza di Trento. La rivendicazione, come avvenuto per l'attacco al polo della Meccatronica di Rovereto, è affidata al sito «Informa-azione» che, con un «riceviamo da mail anonima e diffondiamo», alle 9.45 di ieri ha caricato il testo.
 
In calce al documento nessun nome (nel caso di Rovereto c'era solo un «Per l'anarchia»), ma una decina di righe per esprimere solidarietà ai «compagni» detenuti nella sezione Alta sorveglianza del carcere di Ferrara e ai quattro No Tav arrestati in dicembre, accusati di associazione sovversiva con finalità di terrorismo e considerati esponenti dell'area antagonista.
 
Le indagini sull'attentato al Centro Europa, da subito, avevano imboccato la pista anarchica - la procura ha aperto un fascicolo ipotizzando i reati di danneggiamento aggravato e violazione della legge sulle armi, con l'aggravante della finalità di eversione - anche se gli inqiurenti non trascurano alcuna ipotesi. 
 
Gli anarchici di Trento e Rovereto, a fine gennaio, riferendosi all'attentato al Centro Europa, avevano detto: «Abbiamo festeggiato», ma non avevano rivendicato l'azione («Non ci interessa sapere chi ha compiuto l'azione»). Ieri il documento, nel quale però non appare alcun gruppo specifico.
 
Ma ecco il testo: «I compagni in AS2 a Ferrara hanno la censura e le restrizioni sulla posta da parecchi mesi e sono in isolamento. Nico, Chiara,Mattia e Claudio hanno delle pesanti restrizioni come i primi. A questi ultimi hanno vietato i colloqui con i familiari e con i loro affetti cosi facendo vogliono annientarli e tenerli zitti. Si è piazzato l'ordigno a Trento contro i magistrati di sorveglianza per dare voce a loro e a tutti quelli che sono rinchiusi e lottano con dignità. Così si manda in anticipo un saluto ai prigioneri che inizieranno la lotta ad aprile sperando che la lotta si infiammi. La magistratura e i benpensanti parlano di violenza, ma la nostra violenza rispetto a quella della magistratura e dell'apparato è poca cosa e le sofferenze e le uccisioni inflitte da loro ai detenuti, come mesi fa e successo a Trento. Non siamo ipocriti come voi ci revendichiamo la violenza anche contro le persone che sono responsabili di tutto questo». Segue la solidarietà «a tutti quelli che lottano e che hanno delle restrizioni da parte della magistratura».
 

 

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