Rovereto: «Piazza Rosmini tornerà un salotto»

«E lo sa alla fine chi ha stabilito l'addio delle slot-machine da piazza Rosmini? Mia moglie, che è stanca di sentire i commenti degli altri genitori quando va a prendere i figli a scuola». Marco Calzà è il titolare dell'agenzia immobiliare Mondo Casa. Vale a dire, è il proprietario dell'immobile in piazza Rosmini che fino a poche settimane fa ospitava la sala videopoker Picasso. Un investimento sballato della Disan di Trento, impresa leader del settore che a fronte di tanti esercizi fabbrica soldi tra la Valsugana e lo stesso capoluogo ha compiuto, nella Città della Quercia, un clamoroso passo falso

di Matthias Pfaender

«E lo sa alla fine chi ha stabilito l'addio delle slot-machine da piazza Rosmini? Mia moglie, che è stanca di sentire i commenti degli altri genitori quando va a prendere i figli a scuola». Marco Calzà è il titolare dell'agenzia immobiliare Mondo Casa. Vale a dire, è il proprietario dell'immobile in piazza Rosmini che fino a poche settimane fa ospitava la sala videopoker Picasso. Un investimento sballato della Disan di Trento, impresa leader del settore che a fronte di tanti esercizi fabbrica soldi tra la Valsugana e lo stesso capoluogo ha compiuto, nella Città della Quercia, un clamoroso passo falso. Le macchinette in piazza Rosmini non hanno mai funzionato, troppo in vista per l'atteggiamento schivo dei ludopatici. Tanto da costringere i titolari già nel marzo scorso (come riportato all'epoca dall'Adige) ad alzare bandiera bianca e disdire il contratto di affitto. Il tonfo però non ha dissuaso altri imprenditori dal tentare la stessa strada. Anzi. Tuttora Calzà ha in mano un'offerta «concreta e vera» per l'installazione di un esercizio analogo: «Un offerta per installare slot nell'80% dell'area ed un distributore sexy shop aperto 24 ore su 24 nel restante 20%». Un scenario che sarebbe, a detta di chi quest'offerta l'ha dovuta giudicare, la mazzata definitiva alla dignità della principale piazza di Rovereto. «Non intendo accettare» mette in chiaro Calzà, che sottolinea però di essere pur sempre un imprenditore e che quindi, soprattutto di questi tempi, «non si può rifiutare a priori un'offerta di business». Quindi? Al di là delle remore da roveretano doc, cosa fare dei locali? «In piazza verrà un locale pubblico, un bar, un esercizio di pregio che sarà punto di ritrovo per roveretani e turisti. Via il degrado da piazza Rosmini».
Duecentomila euro l'investimento complessivo per la riqualificazione degli ambienti, rovinati dalla parentesi slot. «Le vetrate e gli infissi, per esempio, sono da rifare. Se rinnovamento deve essere tanto vale rifare tutto» spiega Calzà, che mantiene il riserbo sul suo partner nella partita, che contribuirà alla ristrutturazione e poi prenderà in gestione l'esercizio. «Sto zitto fino a quando non avremo definito tutto. Posso solo dire che è un noto imprenditore locale del settore» chiude Calzà.
Il destino di piazza Rosmini è argomento caldissimo in città, soprattutto a Palazzo Pretorio, dove lo smacco per non aver saputo arginare l'invasione delle sale da videopoker, di cui quella in piazza rappresentava l'apice della figuraccia, brucia ancora. Così in Comune ci si è fatti interpreti delle esigenze d Calzà e soci, declinando il tutto in una forma di agevolazione dal punto di vista normativo burocratico al progetto di riqualificazione. Un progetto che dovrebbe dare il la alla riqualificazione degli esercizi commerciali del resto della piazza. Il grande plateatico che sorgerà di fronte al nuovo «bar», nell'area un tempo occupata dai tavoli dell'ex pizza al taglio, sarà largo 14 metri per 5 ed avrà materiali e finiture di pregio in metallo e vetro. Chi ha visto il progetto in Comune si dice entusiasta. Tanto da decidere di indicarlo ai bar dall'altra parte della fontana lo stile come «linea guida» per eventuali (ma almeno in un caso già sicuri) interventi di rinnovamento.

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