Andrea Debiasi, 42 anni morto in sella alla sua moto

Andrea Debiasi, 42 anni, una moglie e tre figli piccoli, è morto l'altra notte schiantandosi in moto a Rovereto, sul ponte Prima Armata, da poco riaperto al traffico. Intorno alle 23 di martedì, mentre tornava a casa con la sua Honda dopo le prove con il coro S. Ilario, si è scontrato cono una Fiat Panda guidata da un diciottenne. L'impatto, violento, non gli ha lasciato scampo

A vederlo da lontano si poteva immaginare che non fosse nulla di grave. Era lì, accasciato sul volante della moto, ancora in sella alla sua Honda Hornet 600 piegata su un fianco. Nessun volo drammatico. Il teatro dell'incidente era tutto lì, nello spazio di pochi metri quadrati. Ma bastava avvicinarsi per capire che l'incidente di martedì notte non era di quelli banali. Già il tonfo, assordante, dell'impatto, aveva messo molti sul chi va là. E poi, avvicinandosi, il volto del motociclista già diceva tutto, di uno schianto che non gli ha lasciato alcuna possibilità. È riuscito ad arrivare in ospedale, ma non ha passato la notte. Andrea Debiasi, 42 anni, una moglie, tre figli piccoli, un lavoro che amava e un mare di interessi, è morto così. Nelle prime ore di ieri notte. Ucciso da un incidente stradale in pieno centro città. Su quel ponte Prima Armata riaperto al traffico da pochi giorni, la sua moto si è schiantata contro la Fiat Panda guidata da un diciottenne.
L'allarme è scattato martedì verso le 23. A quell'ora Debiasi stava tornando a casa: era stato a prove, con il coro Sant'Ilario. Una delle sue passioni, quella del canto, che coltivava nel sodalizio già caro ad Antonella Ruggeri. A quell'ora le prove erano finite. E lui stava rientrando in collina, dove vive, a Madonna del Monte, assieme alla famiglia. Era caldo, martedì, e l'uomo deve aver pensato di prendere su la moto. È comoda. E poi a lui piaceva quel mezzo, che aveva desiderato per così tanto tempo. E che ora poteva godersi.
Da via della Terra, dove si erano svolte le prove, l'uomo ha fatto il giro della città, in sella a quella Honda Hornet 600. Da via Dante si era avviato poi in direzione di Santa Maria, dove parte la strada per la collina. Ma a quell'incrocio Andrea Debiasi non è mai arrivato. La sua corsa si è fermata prima, all'incrocio tra il ponte di via Prima Armata e via Lungo Leno sinistro.
A quell'ora infatti stava viaggiando, a bordo della sua Panda, un giovanissimo L.B., 18 anni, neopatentato. Quella di martedì, per lui, era la sera prima degli esami di maturità: ieri ha svolto il tema d'italiano assieme ai compagni. Ma martedì sera stava viaggiando da via Lungo Leno sinistro - dal tratto, per intenderci, dei condomini Europa - e voleva svoltare a sinistra per immettersi su via Prima Armata, in direzione di via Benacense. Cosa sia accaduto è difficile dirlo ora. Quel tratto di strada dovrebbe essere sicuro: c'è il limite dei 30 chilometri orari sulla strada principale, c'è l'asfalto nuovo dopo i recenti lavori, c'è visibilità. Ma non è bastato. Perché qualsiasi cosa sia accaduta, certe sono purtroppo le conseguenze: il giovane alla guida della Fiat Panda ha iniziato la manovra di svolta ed ha centrato la moto di Debiasi, arrivata proprio in quel momento. L'impatto, che ha visto la Honda infrangersi contro la portiera davanti dell'auto, è stato devastante.
Drammatiche le conseguenze.

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