Edilizia / Il bilancio

Emergenza casa a Riva del Garda: seconde case triplicate, ma non ci sono alloggi Itea

Le “seconde case” siano passate in soli due anni da 501 a 1810, un appartamento su tre in zona è «da vacanze». Oltre 500 domande all’Itea, ma a disposizione solo 18 alloggi popolari

I DATI Dieci alloggi per 480 domande ad Itea

di Paolo Liserre

RIVA DEL GARDA. È sempre quella della «casa», nella sua accezione più ampia (sociale, economica, ambientale, etc.), la vera emergenza che da anni attanaglia Riva del Garda e tutto l’Alto Garda. E più passano gli anni più i numeri di questo «dramma sociale» crescono, come crescono le famiglie e le persone che questo dramma lo vivono quotidianamente sulla loro pelle.

Ed è proprio su questo punto che la sindaca di Riva Cristina Santi ha focalizzato molta della sua attenzione nella relazione politico-programmatica che ha aperto in consiglio comunale la sessione dedicata al bilancio di previsione 2024-2026, il quarto di centrodestra a trazione Lega, l’ultimo di fatto per un anno “completo” di governo (nel 2025 si vota).

I numeri forniti dalla prima cittadina sono emblematici: se le case vacanze e gli appartamenti turistici sono praticamente rimasti immutati dal 2022 all’anno scorso, le seconde case sarebbero di fatto triplicate: «Creano stupore i dati forniti dalla Gestel Srl - scrive la sindaca - di come le “seconde case” siano passate in soli due anni da 501 a 1810, un settore da tenere altamente monitorato insieme alle case vacanza diventando il vero problema della mancanza di abitazioni per i residenti. L’amministrazione dovrà trovare interventi ad hoc per arginare tale problema».

I numeri ufficiali dicono che su 10.680 immobili a Riva del Garda, il 70% è ad uso abitazione principale, ben il 30% ad uso turistico nella forma più varia. La prima cittadina ha rilanciato le proposte avanzate alla giunta provinciale quasi un anno fa ma rispetto alle quali da Trento, ad oggi, non è arrivata mai risposta: «Crediamo - ha sottolineato Santi - che permettere ai comuni ad alta densità turistica la facoltà di calmierare il numero massimo consentito di abitazioni ad uso turistico permetterebbe di arginare le continue richieste in particolare nei centri storici e allo stesso tempo evitare lo svuotamento di residenti nel centro cittadino».

DOMANDE ITEA - «I dati che riporta l’ufficio Itea della Comunità di Valle - ha proseguito la sindaca - ci dicono che sono a tutt’oggi pervenute circa 30 domande relative a situazioni di emergenza quali sfratti da privati, condizioni economiche gravi, persone residenti con invalidità, presenza di minori. Attualmente le graduatorie vedono 358 domande di cittadini comunitari e 122 di cittadini extracomunitari. Le richieste di case Itea per il Comune di Riva sono di 154 famiglie comunitarie e 72 di nuclei extracomunitari. Per i beneficiari del contributo integrativo in favore di nuclei familiari in locazione sul libero mercato, tutte le domande sono state ammesse in graduatoria e sono 460 comunitari, di cui 184 di Riva del Garda, e 96 extracomunitari di cui 46 di residenti in città. Gli alloggi disponibili per i quali è in corso l’assegnazione sono 18 di cui 10 a Riva del Garda».

SOCIETÀ PARTECIPATE - Nella sua relazione Santi ha sottolineato anche i conti in rosso delle partecipate «Lido srl» e «Lido spa»: «Per l’immobiliare - ha detto la sindaca - vi sono tre esercizi in attivo in 27 anni, peraltro per proventi straordinari. Lido srl, costituita nel 2005, ha accumulato perdite per circa 3 milioni di euro con più di 15 anni di bilanci negativi. È assolutamente necessario invertire la rotta». Come? Ecco la ricetta: asta pubblica per la vendita delle quote pubbliche della Hotel Lido Palace spa; trasferimento alla spa del diritto di superficie del compendio Miralago non appena verrà acquisito dalla Provincia, migliore pianificazione per supportare «i costi ordinari di gestione» di Lido srl.

Per l’immobiliare Lido «riduzione delle ingenti spese legali», «attuazione di programmi per rendere pienamente efficiente l’ascensore del Bastione; acquisizione da Patrimonio del Trentino spa del parcheggio ex tennis «che - sottolinea ancora la prima cittadina - consentirà ricavi costanti significativi».

«Si dovrà inoltre predisporre un progetto di finanza per la riqualificazione del Campeggio Brione con classificazione 5 stelle», progetto di cui peraltro si parla ormai da anni e anni. CITTADELLA DELLO SPORT - Non solo la nuova piscina sovracomunale ma anche nuovo campo da calcio e altro ancora nell’area di S. Andrea: «A giorni - annuncia Cristina Santi - verrà presentato il lavoro predisposto da Apm e Amsa. Una piccola cittadella dello sport, un progetto ambizioso ma necessario per soddisfare le numerose richieste dei residenti di tutto l’Alto Garda».

comments powered by Disqus