Alto Garda / Il caso

Le palme attaccate dalla farfalla Paysandisia Archon: 3.500 piante da abbattere

Interventi programmati fra Riva, Arco e Torbole (interessati anche gli spazi privati) per evitare che la falena possa minare anche la salute degli alberi che ora sono ancora sani

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di Roberto Vivaldelli

TRENTO. Saranno qualche migliaio gli esemplari tra Arco a Riva del Garda - secondo le stime 2000 all'ombra del castello e 1500 in riva al lago - le palme, tra terreni pubblici e privati, che dovranno essere abbattute al fine di contenere la diffusione della castnide delle palme, nome scientifico Paysandisia Archon, una farfalla di origine sudamericana avvistata in Europa nel 2001, oggi presente anche in gran parte d'Italia e nell'Alto Garda.

Se n'è parlato ieri, giovedì 18 gennaio, in una riunione congiunta Arco-Riva-Torbole (con Appa e Comunità di valle) per coordinare le operazioni di abbattimento ma soprattutto su come smaltire poi le migliaia di piante che verranno abbattute nell'arco delle prossime settimane.

Un intervento obbligato, sostengono i Comuni, che cambierà per sempre il paesaggio altogardesano, sperando che nel giro di qualche anno la situazione torni alla normalità e nell'Alto Garda tornino a prosperare delle palme sane e non malate.

«Stiamo mettendo in campo un intervento coordinato non solo tra Comuni e privati ma anche con enti come Provincia, Azienda sanitaria, Fondazione Comunità di Arco - spiega il vicesindaco Roberto Zampiccoli, presente alla riunione di ieri insieme all'assessore Gabriele Andreasi - è importante intervenire tutti insieme il più possibile nello stesso momento. Abbiamo avuto contatti con il Padre Monti, per esempio, che ha un grande parco nel centro di Arco con diverse palme. Sul territorio comunale le palme sono circa 300, a cui però vanno aggiunte quelle presenti sui terreni privati, rispetto alle quali verrà diffusa un'ordinanza».

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