Alto Garda / Il progetto

Parco Arciducale, tutto pronto per l'ultima fase della rinascita della storica area

Un luogo magico, che avrà presto una veste tutta nuova, grazie ai soldi del Pnrr: La giunta comunale ha approvato il progetto definitivo del restauro

ARCO. Un luogo magico, che avrà presto una veste tutta nuova, grazie ai soldi del Pnrr. La giunta comunale di Arco ha infatti approvato il progetto definitivo in linea tecnica del restauro del Parco Arciducale.

Come riporta una delibera del 31 ottobre scorso l’amministrazione comunale intende eseguire il restauro del Parco Arciducale e l’intervento di valorizzazione del patrimonio botanico e architettonico che lo caratterizzano, a completamento dell’intervento portato a termine nell’anno 2021 nell’ambito del quale fu costruito l’edificio di accoglienza e servizi posto all’ingresso.

La progettazione definitiva è stata affidata all’architetto Fabrizio Volpato dello studio professionale «VS Associati»: nell’ambito della progettazione definitiva, inoltre, è stata affidata la redazione della relazione geologica al dottor Silvio Alberti e la perizia botanica al dottor Valentin Lobis. Il progetto è finanziato con i soldi del Pnrr, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per l’importo totale di 1.270.000 euro, quasi il 20% in più del contributo previsto inizialmente.

L’iter inerente il restauro del Parco Arciducale procede dunque spedito. «Abbiamo tempi molto stretti» spiega il vicesindaco Roberto Zampiccoli. «Abbiamo avuto un aumento del contributo del Pnrr che riguarda anche il Climbing Stadium, trattandosi di progetti in stadio avanzato di progettazione. In termini percentuali siamo vicini al 20%, anche se nel caso dello stadium dovremmo fare una revisione dei prezzi visto l’aumento dei costi dei materiali».

Il Parco Arciducale subirà un «restauro» che «interesserà tutti i muri perimetrali, la recinzione e il portale. È prevista inoltre la realizzazione delle nuove serre e un ampliamento dei percorsi e della zona visitabile. Sulla struttura delle serre - osserva il vicesindaco - abbiamo trovato un accordo, saranno un po’ alzate e ampliate, mentre verranno realizzati dei percorsi interni alla cipressaia, oggi un po’ abbandonata. Verranno inoltre rifatti tutti gli impianti di illuminazione e verrà rivista anche la parte botanica».

Il vicesindaco sottolinea che «alcuni alberi più anziani verranno messi in sicurezza, prevalentemente nella zona dell’ingresso. Questo mese incontreremo i referenti del Muse per definire la consulenza che loro ci forniscono gratuitamente e capiremo cos’è meglio mettere a dimora. Ci sono zone del parco - spiega Zampiccoli - che vanno un po’ riviste».

Da definire il futuro del cinema all’aperto e della struttura che viene installata ogni estate all’interno del parco: «La sovrintendenza non gradisce molto la struttura dello schermo - spiega Zampiccoli - cercheremo di trovarne una smontabile».

Il parco ha una storia illustre: in origine era parte dell'area verde annessa alla grande villa costruita dall'Arciduca Alberto d'Asburgo intorno al 1872, per trascorrere ad Arco i mesi invernali. Negli anni ‘60 vennero realizzati, su progetto del botanico Walter Larcher, i «paesaggi vegetali in miniatura», che richiamano gli ambienti di origine delle piante.

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