Malavita / Il caso

Ladri di catenine e braccialetti, raffica di furti in discoteca ad Arco

Una decina di denunce, da parte di giovani avventori: in azione una vera «banda» specializzata, che con le riaperture è tornata a colpire durante l'esibizione del rapper Mambo Losco: indagini dei carabinieri in corso. 

di Paolo Liserre

ARCO. I carabinieri della stazione di Arco stanno indagando su una serie di furti avvenuti durante l'esibizione del noto rapper Mambo Losco nella notte tra venerdì e sabato scorso all'interno della discoteca «Spleen» di San Giorgio.

Una decina le denunce sinora presentate dalle famiglie dei ragazzi che hanno subito il furto, alcuni dei quali sul momento nemmeno se ne sono accorti. E il titolare della discoteca annuncia: «Da parte nostra c'è la massima collaborazione con le forze dell'ordine. In questa storia anche noi siamo vittime e qualora il responsabile o i responsabili verranno individuati e incriminati ci costituiremo parte civile».

La prima denuncia dell'accaduto è avvenuta in questi giorni sui social, in un post peraltro rimosso poche ore dopo. Secondo il racconto di alcune vittime, nel frastuono della discoteca e nella confusione della pista una o più persone avrebbero puntato e poi avvicinato alcuni ragazzi strappandogli di netto braccialetti o collanine d'oro, a seconda dei casi, e scomparendo nella bolgia in una frazione di secondo.

Se si sia trattato di un ladruncolo isolato o di un vero e proprio gruppo di giovani malviventi, per adesso non è chiaro ma la seconda opzione sembra la più probabile anche se ovviamente, al momento, le forze dell'ordine non si sbilanciano. La cosa comunque è andata avanti per un po' di tempo e i casi segnalati inizialmente erano addirittura 12: al momento comunque le denunce formalizzate sono una decina, alcune delle quali anche a Rovereto e Trento, città dalle quali provenivano alcune vittime.

L'episodio non è comunque una cartina tornasole positiva per l'immagine della discoteca «Spleen», l'unica in zona e come tutte le discoteche d'Italia uscita decisamente male dall'emergenza sanitaria e dalle limitazioni imposte dal governo.

«Nel momento in cui la prima vittima si è accerta del furto - racconta Massimo Barletta, titolare della discoteca di via Aldo Moro - abbiamo diramato due comunicazioni audio per dire a tutti di stare attenti. E appena sono arrivati i carabinieri della stazione di Arco, chiamati dallo stesso ragazzo, abbiamo collaborato con loro consegnando le immagini delle telecamere a circuito chiuso. Alle cinque di mattina, alla chiusura, abbiamo fatto anche un ulteriore giro all'interno del locale per vedere se c'era della refurtiva abbandonata ma non è stato trovato nulla. Da parte nostra - conclude Barletta - c'è la condanna più ferma per un episodio deplorevole che è comunque sporadico. E se le forze dell'ordine, come ci auguriamo anche noi, risaliranno ai colpevoli e questi finiranno a processo, siamo pronti a costituirci in giudizio come parte lesa».

 

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