Ambiente / Il caso

Ex cimitero di Riva, un cittadino protesta con la ministro Lamorgese, e la sindaca Santi: «Se ci provoca ritardi, gli faremo causa»

Il progetto comunale per l’«Ettaro verde» (parcheggio interrato e biolago) è nella fase cruciale, in molti chiedono una riflessione, ma la prima cittadina va gù dura e minaccia ritorsioni legali

di Paolo Liserre

RIVA DEL GARDA. Proprio all'inizio della settimana che segnerà l'avvio dei primi sondaggi tecnici ufficiali in vista della chiusura del progetto definitivo, la partita riguardante il famoso «Ettaro Verde» (parcheggio interrato e parco con biolago in superficie sull'area dell'ex cimitero di via Galas) fa registrare un nuovo colpo di scena. Per molti versi clamoroso.

Proprio in queste ore un cittadino rivano, Franco Betta, ha preso carta e penna e scritto alla ministra dell'Interno Luciana Lamorgese mettendo fortemente in dubbio progetto e relativo accesso ai fondi del Pnrr, il piano nazionale di ripresa e resilienza, accesso peraltro già certificato nei giorni scorsi dallo stesso ministero che tra tutte le domande presentate dai vari Comuni trentini ha ammesso solo quella rivana.

La lettera, pubblicata anche sul suo profilo social, è stata inviata via mail anche ai sottosegretari Nicola Molteni (Lega) e Carlo Sibilia (5 Stelle), oltre che alla sindaca di Riva Cristina Santi, all'assessore Pietro Matteotti e ai consiglieri comunali di minoranza del Partito Democratico Alessio Zanoni e Tiziano Chizzola (che del PD rivano è anche segretario).

La reazione di Palazzo Pretorio è arrivata immediata per bocca della stessa prima cittadina. E non sono parole "leggere": «Vorrei che arrivasse un messaggio chiaro e forte - scandisce le parole la sindaca Santi - Se dovessimo perdere tempo prezioso o anche solo un euro rispetto al finanziamento già inserito a decreto, faremo causa per danni. A chiunque. Abbiamo pienamente diritto a quei soldi e non abbiamo nessuna intenzione di fermarci».

«Vorrei che fosse chiaro che questi personaggi non fanno un dispetto alla maggioranza che governa - incalza Santi - ma privano i cittadini di Riva di 5 milioni che secondo lo Stato spettano legittimamente a tutti noi. Quindi se ne devono assumere le responsabilità».

Il messaggio è assolutamente chiaro e altrettanto forte e di riflesso interessa o può interessare anche quei cittadini che si sono costituiti nel comitato Assemblea Parco della Libertà che da mesi combatte contro il progetto del cosiddetto «Ettaro Verde».

Nella sua lettera alla ministra Lamorgese, Betta punta i riflettori non solo contro il progetto all'ex cimitero ma anche su questioni ormai assodate da tempo: gli investimenti su polo fieristico e congressuale, palazzetto dello sport, etc, «investimenti anacronistici» scrive il diretto interessato.

E poi la Ciclovia del Garda e in ultimo anche il paventato collegamento ferroviario Rovereto-Riva, tutte opere queste ultime che nulla hanno a che vedere con il Pnrr.

Rispetto al progetto del parcheggio interrato all'ex cimitero, nella lettera inviata alla ministra dell'Interno si sottolinea la mancanza di due tasselli ritenuti fondementali: la mancanza di un piano previsionale sulla necessità di parcheggi a Riva del Garda e «uno studio nel quale i progetti siano attentamente valutati mediante l'analisi costi-benefici e che dimostrino la loro convenienza per la collettività e la loro sostenibilità sociale ed ambientale».

Nella missiva Betta conclude rivolgendo un appello alla ministra Lamorgese e ai sottosegretari Molteni e Sibilia: «Abbiate la forza, la determinazione e un'attenzione particolare allo stato sociale, per garantire l'uguaglianza territoriale e coesione all'interno della società. Le risorse devono essere convogliate dove ci sono criticità economiche o logistiche, non nelle zone ricche. Abbia il coraggio - conclude Betta - di dire "no" all'investimento all'ex cimitero».

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