Garda / La ciclovia

Da Misdaris una bella notizia per residenti e turisti: «Entro 4 anni in bici da Riva a Limone»

Il commissario straordinario ha fatto il punto in un incontro alla presenza del presidente della Provincia Fugatti e dei sindaci del territorio. Entro l'inizio di luglio si avrà un cronoprogramma dettagliato dei prossimi passaggi
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di Paolo Liserre

RIVA DEL GARDA. Avrà la sua base operativa a Riva, negli uffici provinciali al Centro commerciale 2000, e seppur solo simbolicamente (ma si spera non solo quello) anche questo dice qualcosa rispetto alla volontà di accorciare tempi che sino ad oggi sono stati biblici.

L'ingegner Francesco Misdaris, 49 anni, residente a Rovereto, marito dell'attuale vicesindaca della città della Quercia Giulia Robol (già segretaria del Pd provinciale), è uno dei cinque commissari straordinari nominati dalla giunta provinciale per accelerare altrettante opere ritenute strategiche per lo sviluppo del Trentino e tra queste la Ciclovia del Garda alla cui realizzazione del tratto ovest dovrà dedicarsi anima e corpo l'ingegnere roveretano.

Ieri mattina di buon'ora, nella sala al primo piano dell'ex Incompiuta c'è stato il primo contatto ufficiale coi sindaci del territorio, presenti il governatore Maurizio Fugatti e il dirigente provinciale Luciano Martorano, occasione per mettere alcuni punti fermi e stilare una marcia di avvicinamento alle scadenze più importanti, tutte con un unico obiettivo: «Il tratto ovest della Ciclovia, da Riva a Limone dovrà essere concluso e percorribile in bici entro 48 mesi a decorrere dal 2 maggio scorso» precisa lo stesso commissario straordinario. Quindi nel 2025 il ricongiungimento con la parte a sbalzo portata avanti sino al confine tra Lombardia e Trentino dovrà essere cosa fatta.

Entro l'inizio di luglio l'ingegner Misdaris presenterà a Provincia e sindaci altogardesani un cronoprogramma dettagliato dei prossimi passaggi. E nel frattempo dovrebbe venir definita nel dettaglio anche la soluzione per superare quello che è da sempre lo scoglio più arduo della tratta Riva-Limone: il passaggio in corrispondenza della Casa della Trota.

L'opzione portata avanti dagli uffici provinciali è chiara e nota ormai da tempo: due nuove gallerie in roccia prima e dopo la valle del Ponale, passaggio della ciclabile sul vecchio ponte ora in disuso, scavo in roccia parallelo all'attuale Gardesana sino allo sbocco sud: «Questo - precisa lo stesso ingegner Misdaris - ci consente di bypassare la Casa della Trota e di non interferire con il compendio privato». Il costo preventivato di questo tratto (tecnicamente l'unità funzionale 2, dalla galleria Orione a quella dei Titani, 952 metri in tutto) è di poco inferiore ai 6 milioni di euro: «È in corso di ultimazione il progetto di fattibilità tecnico-economica» precisa l'ingegner Luciano Martorano.

C'è poi il tratto successivo, sino al confine: «L'intervento è suddiviso in 4 sotto unità funzionali - prosegue Martorano - di cui, un tratto in prossimità del confine in fase di progettazione esecutiva, mentre gli altri tre in fase di fattibilità tecnico-economica».

Dal vertice di ieri è emersa poi una novità importante: l'estensione del collegamento ciclabile da Torbole a Nago, in corrispondenza della rotatoria, sfruttando la zona delle Marmitte dei Giganti. È la cosiddetta «unità funzionale 19», sollecitata in primis dal sindaco e commissario della Comunità Gianni Morandi, nell'ottica di eliminare il traffico promiscuo tra mezzi a motore e biciclette sulla vecchia strada di Nago. Costi e tempi di realizzazione in questo caso sono tutti da definire.

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