L'infermiera combattiva: «Prima o poi vinciamo»

di Elena Piva

«Le mani che sudano, la mente stressata, la faccia che brucia: ma sempre forti, sempre». Sono queste le prime parole che ieri Giulia La Fauci, giovanissima infermiera di 23 anni, ha deciso di condividere attraverso i suoi profili social. Una breve, ma preziosa riflessione diffusa per spiegare in prima persona quanto valga lo sforzo e l’impegno messo nel proprio lavoro, specialmente durante questi giorni di emergenza sanitaria nazionale.

«Nessuno di noi si aspettava una batosta del genere, così improvvisa - ha scritto la ragazza - non vedo la mia famiglia, il mio cane da tre giorni ma mi sembra passata una vita. È tutto così intenso, amplificato adesso. Vorrei poter abbracciare i miei colleghi, dire loro che prima o poi vinceremo tutti ma mi limito ad uno sguardo dietro ad una mascherina. Non siamo solo noi gli eroi, lo siamo tutti quanti, nessuno escluso perché in questo momento risulta fondamentale collaborare. È l’unico modo che abbiamo per chiudere questa brutta storia. Vi abbraccio a distanza. Andrà tutto bene e spero, con tutto il mio cuore, che finisca presto». Ad accompagnare il suo messaggio la fotografia del suo viso, sul quale neppure i segni della mascherina e l’immensa stanchezza riescono a cancellare la forza e la speranza di una ragazza motivata a portare avanti il suo quotidiano lavoro tra le stanze e i corridoi arcensi della casa di cura «Eremo». Nonostante la paura, nonostante le ore, nonostante la pressione. Sono state tante le persone che hanno voluto esprimere la loro vicinanza e il loro sostegno. A queste ci uniamo, certi dell’appoggio della nostra comunità, per mandare un grande “grazie” a Giulia e all’intero personale medico che oggi, più di ieri, ci ripara e protegge.

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