La pipì si può fare solo nei giorni feriali...

La stazione non c’è più da tempo. La stazione dei nostri giorni giovanili, intendiamo, con biglietterie gestite da persone, sala d’aspetto, pensilina, bar e bagni.

Il progresso, al quale ha dato una mano anche l’incuria, ha così trasformato negli anni la vecchia stazione di Arco in un luogo desolato che i passeggeri dei vari bus - perché la fermata c’è ancora - lasciano il più in fretta possibile. Che ne facciamo dello stabile? Quando l’amministrazione comunale, per anni distratta sul tema, ha deciso di affidare risanamenti ed eventuali modifiche della destinazione d’uso ad Amsa sembrava fatta.

Ed invece, anche per la municipalizzata arcense, i tempi tra il progetto ed una sua realizzazione rispecchiano uno standard purtroppo comune al pubblico: una lentezza insopportabile.

Nell’attesa Amsa ha almeno garantito, appaltando la sua manutenzione ad una ditta privata, il funzionamento dei bagni. Un nostro lettore ha comunque scoperto, e noi verificato, che anche l’uso del gabinetto rispetta la settimana corta nel senso che la domenica i bagni sono chiusi, come se anche il corpo rispettasse questa esigenza sociale. Purtroppo, o per pertuna, non è cosi. E quindi lungo le siepi che circondano la stazione si è costretti ad assistere a spettacoli poco graditi. Davvero è una situazione insanabile? E, per inciso, non c’è la volontà di allontanare i mezzi pesanti dal centro di Arco?

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