Coop, assolti con reintegro i tre dipendenti licenziati

di Roberto Vivaldelli

Alla fine il Giudice del lavoro ha dato ragione ai tre lavoratori della Coop Alto Garda. Erano stati licenziati in tronco e denunciati per furto dalla stessa azienda nel settembre 2017, che li aveva accusati di aver consumato delle birre - dopo l’orario di lavoro - «a sbafo» e senza pagare.
I tre lavoratori del punto vendita di Bolognano avevano negato questa versione dei fatti, impugnando il licenziamento. Da parte dei lavoratori, infatti, non c’è mai stata alcuna ammissione di colpevolezza e hanno sempre negato di aver sottratto merce all’azienda, benché questo non sia bastato a fermare il drastico procedimento disciplinare nei loro confronti.
Comunque sia, il giudice ha dato loro ragione e predisposto l’ordine di reintegro: sempre che la Coop Alto Garda non decida di ricorrere in Appello e proseguire con la causa giudiziaria. Per saperlo con certezza, bisognerà attendere i prossimi 30 giorni e capire quale sarà l’intenzione dell’azienda che esce sconfitta, almeno per il momento, dall’aula di tribunale.
«È stata disposta la reintegrazione - ci spiega l’avvocato Lorella Sitzia - in buona sostanza non è stato dimostrato il furto». Oltre al reintegro, spiega l’avvocato, i tre lavoratori licenziamenti dalla Coop Alto Garda «hanno diritto a tutte le mensilità maturate dal licenziamento fino all’effettiva reintegrazione», qualora i tre decidessero effettivamente di tornare al lavoro. Al momento, però, «non hanno ancora deciso cosa fare» sottolinea l’avvocato.
Lo scorso 27 novembre 2017 era scaduto il termine entro il quale l’azienda, a seguito dell’impugnazione del licenziamento da parte dei lavoratori, avrebbe potuto optare per il reintegro oppure per la ricerca di una conciliazione presso il Servizio lavoro della Provincia. La Coop Alto Garda decise allora di proseguire con il «pugno di ferro», andando incontro a un’inevitabile via giudiziaria che ha dato ragione ai tre lavoratori.

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