Molinari lascia la coop Mimosa e scalda i motori per il voto

di Paolo Liserre

Ufficialmente è stata una decisione dettata dalla volontà di concentrare attenzione ed energie sulla cooperativa di cui è presidente ormai da quattro anni (Garda 2015) in quella che lui stesso definisce «una fase di cambiamenti strutturali ed epocali». Ufficiosamente, ma poi nemmeno tanto, sotto sotto c’è il malessere per una situazione generale preoccupante, sia sotto il profilo politico che amministrativo.

Claudio Molinari, per quasi due mandati interi sindaco di Riva (l’ultimo dal 2005 al 2010), ex senatore, ex assessore e consigliere provinciale, attuale presidente di «Gestel srl» e presidente della cooperativa sociale «Garda 2015», ha formalizzato le proprie dimissioni dal consiglio d’amministrazione della cooperativa «Mimosa» di cui faceva parte da maggio dell’anno scorso.

Le dimissioni di Molinari seguono di qualche mese il pensionamento di Roberto Pellegrini, per anni presidente e «creatore» di Coop Mimosa, e segnano un cambiamento radicale all’interno della storica cooperativa rivana. Nei prossimi giorni, come ci ha confermato ieri il presidente Lucio Matteotti, si provvederà alla surroga dell’ex sindaco ma in prospettiva (primavera 2019) l’obiettivo è quello di rinfoltire il consiglio d’amministrazione di «Mimosa» portandolo dagli attuali 3 a 5 o 7 membri. Del cda facevano parte il presidente Lucio Matteotti, l’ormai ex consigliere Claudio Molinari e il consigliere in carica Luca Benini.

«Sì, è vero, ho date le dimissioni dal cda di Mimosa - ha ammesso ieri l’ex senatore - Nessuna polemica o dietrologia, la cooperativa è in una fase di crescita e di importanti cambiamenti strutturali ed epocali che richiedono un maggior impegno rispetto al passato. Io guido un’altra cooperativa (Garda 2015, nata dalla fusione delle coop Ulisse e Fenice, ndr.) ed è giusto che in questa fase Mimosa possa contare su persone e forze nuove che hanno più tempo da dedicare alla crescita di questa realtà. Del resto l’età avanza e bisogna sapersi dosare».

La decisione di Molinari potrebbe aprire però scenari interessanti sotto il profilo politico, sia in chiave provinciale che locale. Scenari che il diretto interessato nemmeno esclude, anzi, lui stesso sollecita. Non è il lancio di una candidatura per carità, ma la disponibilità a dare una mano in prima persona quella c’è. «Vedo - sottolinea lo stesso Molinari - che in vista delle elezioni di ottobre tutti dicono la loro. E non è detto che personalmente non vi sia un interesse verso le elezioni prossime venture... Se qualcuno vuole confrontarsi, avviare un percorso serio di riflessione e di prospettiva, maturare qualche proposta concreta, io sono disponibile».

Ma la prospettiva dell’ex sindaco e senatore non si ferma all’appuntamento d’autunno. «Perché poi - osserva lui stesso - ci sono le comunali...».

Tra due anni però, osserviamo noi. «In teoria...» replica l’ex senatore. Ma allora sarebbe pronto a tornare in campo per il governo della città? La risposta, in tipico stile “molinarese”, lascia aperta ogni opzione: «Di questo al momento non dico nulla. Ma non escluso nemmeno nulla...».

In questo contesto, tutto da verificare nel tempo, la decisione di dimettersi dal consiglio d’amministrazione della cooperativa «Mimosa» potrebbe significare il desiderio di avere mani più libere e affrancarsi da un ambiente con determinate caratteristiche, anche sotto il profilo politico.

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