Il vecchio ospedale sarà demolito

di Davide Pivetti

Quella che a fine dicembre era ancora un’ipotesi, sia pur ragionata, ora diventa una realtà. L’ex ospedale di Arco sarà demolito per fare posto a nuovi spazi aperti dedicati a parcheggi pertinenziali per i servizi sanitari e al verde. La conferma della decisione, presa ai vertici dell’assessorato alla salute e dell’Azienda sanitaria, arriva direttamente dall’aula del consiglio provinciale, dove l’assessore alla sanità Luca Zeni ha confermato la scelta di abbattere il padiglione ospedaliero ormai inutilizzato da una dozzina d’anni rispondendo ad un’interrogazione in aula firmata dal consigliere autonomista Luca Giuliani. 

Il documento del consigliere arcense oltre a chiedere conferma dell’ipotizzata demolizione, rilanciava proponendo un destino diverso per il grande edificio multipiano un tempo utilizzato come ospedale di Arco (quando i nosocomi in Busa erano due e il Monoblocco ancora era solo sulla carta o nelle idee degli amministratori). Giuliani in particolare proponeva di «utilizzare tale edificio per ospitare i servizi amministrativi sparpagliati sul territorio». 

Zeni, nella sua risposta, ha chiarito che «gli interventi sul vecchio nosocomio erano stati inseriti nei piani di edilizia sanitaria delle passate legislature e distinti in lotti. L’assessore ha quindi confermato che si è deciso di abbattere il compendio perché la struttura non è provvista di collaudo statico e risente di problemi strutturali che non la rendono adeguata all’utilizzo. Un abbattimento non fine a se stesso - ha sottolineato Zeni - ma finalizzato alla creazione di uno spazio pertinenziale da adibire a verde o parcheggi».
Nelle scorse settimane più di una voce si era levata chiedendo un ripensamento rispetto all’abbattimento. Compresa quella sempre convinta del dottor Carlo Tamanini, che aveva proposto di utilizzare tutti quei volumi oggi abbandonati per spostarvi gli uffici amministrativi dell’Azienda sanitaria nell’Alto Garda, liberando così gli spazi dell’ex ospedale «Le Palme» per utilizzi del tutto diversi, in una collocazione così centrale. 

Una risposta che non ha trovato l’apprezzamento di Giuliani, convinto, nella sua replica, che un qualche futuro per quei volumi andava progettato. Da parte sua la giunta arcense, con il vicesindaco Stefano Bresciani, già a dicembre aveva confermato il consenso all’abbattimento: «Ne saremo felici, se saranno realizzati verde e parcheggi».

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