Marinano la scuola e vanno a rubare

Per uno, il più piccolo, ci si è limitati ad una «lavata di testa» e alla presumibile ramanzina che (almeno in teoria) dovrebbero fargli i genitori. Il secondo invece, di un anno più grande, è tecnicamente «imputabile» e si è preso la sua prima e ci si augura ultima denuncia penale della quale dovrà rispondere con mamma e papà davanti al tribunale dei minori di Trento.

Non siamo in un quartiere malfamato di una città del terzo mondo bensì nella ricca e bella Riva del Garda e non stiamo parlando (a scanso di facili e interessati equivoci) di figli di chissà quale ondata migratoria bensì di ragazzini italianissimi che più italiani non si può. Due ragazzini rispettivamente di 13 e 14 anni che marinano la scuola e vengono sorpresi dopo aver rubato alcuni oggetti su un furgone, peraltro parcheggiato a poca distanza dalla scuola dove i due si sarebbero dovuti trovare.

Il fatto è avvenuto venerdì mattina ed è stato scoperto nel giro di poco tempo dagli agenti del Commissariato di Polizia di Riva del Garda. I due bambini frequentano una delle due scuole medie cittadine e venerdì mattina avevano regolari lezioni. Quel giorno però assieme hanno deciso di marinare la scuola, ovviamente senza dir nulla ai rispettivi genitori, e di concedersi una mattinata di svago bighellonando in giro per la città. Una variazione sul tema quotidiano durata peraltro abbastanza poco visto e considerato che poco dopo le nove di mattina una volante della Polizia di Stato li ha incrociati in un noto quartiere cittadino, a poca distanza oltretutto dalla loro scuola. Gli agenti hanno notato l'imbarazzo dei due ragazzini che in fretta e in furia hanno cercato di nascondere qualcosa sotto le giacche e di prendere un'altra direzione rispetto a quella dell'auto della Polizia.

Un atteggiamento chiaramente sospetto che ha consigliato ai poliziotti di fare un controllo più approfondito. Proprio in quel momento è passato un furgone, il conducente (un uomo di mezza età residente ad Arco) si è fermato vicino alla volante e ha raccontato ai poliziotti di aver subito un furto. Chi lo aveva commesso si era portato via un paio d'occhiali e una macchina fotografica. Gli stessi oggetti di cui erano in possesso i due ragazzini. In un primo momento gli adolescenti hanno cercato di sviare i sospetti raccontando di averli trovati poco distanti da lì. Poi però hanno ammesso di averli prelevati proprio da quel furgone, entrando dalla parte del passeggero la cui portiera peraltro non presentava comunque segni di effrazione (e per questo non è scattata l'aggravante). I due ragazzini sono stati portati in commissariato, sono stati chiamati subito i genitori e identificati. Forse volevano provare «emozioni nuove». La prossima volta, ci si augura, ci penseranno venti volte prima di uscite del genere.


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