Prisma, da 26 anni con i diversamente abili

di Antonio Gatto

Molti anni di impegno e passione, per l’esattezza ventisei, dedicati a creare una sensibilità sociale nuova e costruttiva verso le persone disabili e le loro famiglie. Questo e molti altri obiettivi persegue l’associazione Prisma dai primi anni novanta, guidata dall’instancabile presidente Lorenza Aleotti, insieme ai suoi 30 volontari, che durante l’anno propongono varie attività per i loro 127 soci, di cui 67 disabili e 63 famigliari. Nel 1998 l’associazione Prisma si fa promotrice della fondazione della cooperativa Eliodoro, con l’intento di creare un percorso di formazione al lavoro ai ragazzi disabili ed un’opportunità di sbocco nel modo lavorativo. «Organizziamo attività educativo riabilitative, che vanno oltre la sola terapia, ma - racconta Aleotti - si punta soprattutto a una crescita personale dei ragazzi mirata a sviluppare un certo grado di autonomia». Le attività proposte sono molteplici dai corsi di judo e acquaticità dalle escursioni in montagna, all’ippoterapia e musicoterapia fino a percorsi per il benessere e rilassamento. Anche le famiglie vengono coinvolte nelle attività, oltre a proporre momenti formativi, di incontro e consulenza pedagogica, nel 2005 viene fondato all’interno di Prisma il gruppo “porta aperta” dedicato proprio ad accogliere e supportare chi come famigliare deve affrontare il tema della disabilità. La sensibilizzazione è un obbiettivo che preme molto all’associazione ed alla presidente: «L’handicap riguarda non solo me, ma anche chi mi sta intorno, la tecnologia, oggi aiuta molto, ma le persone sono fondamentali. La cecità – continua Aleotti - mi ha fatto perdere cose che ancora rimpiango, però mi ha dato modo di apprezzare molto altro». La gestione del tempo libero per un disabile non è affatto secondaria e scontata, per questo Prisma gestisce «spazio handicap» due sabato al mese, presso la struttura Padre Monti, aperto sia a disabili che ai famigliari dove poter svolgere varie attività o semplicemente scambiare due chiacchiere, un luogo che vede la partecipazione dalle trentacinque alle quaranta persone ogni sabato ed interamente finanziato dalla Comunità di valle Alto Garda e Ledro. Da due anni i ragazzi di Prisma svolgono una pratica sportiva molto in voga nell’ultimo periodo: il Sup acronimo di stand up paddle, sport che consiste nello stare in equilibrio su una tavola simile a quella da surf, utilizzando un remo per muoversi sullo specchio d’acqua. Inizialmente i ragazzi hanno preso confidenza con la tecnica in piscina, ora navigano in tutta sicurezza nei laghi trentini: da Tenno, Ledro e Cavedine fino a Terlago e Caldonazzo.«Negli anni ho visto una maggiore apertura ed accettazione della disabilità, ma - ci racconta la combattiva presidente - c’è ancora molto da fare».Infatti, il futuro di Prisma e delle sue attività dal sicuro valore educativo e sociale dipendono molto dalla disponibilità dei volontari che dedicano il loro tempo libero a favore dell’associazione. Per questo motivo, a partire da ottobre Prisma organizzerà, presso la sede di Villa Althamer, una serie di incontri informativi volti a formare futuri volontari e volontarie che abbiano la curiosità di mettersi in gioco nel ricco e variegato mondo della disabilità. Il corso di formazione è aperto a tutti, per chi volesse avere maggiori informazioni o iscriversi può chiamare il numero 3331145728 o visitare il sito della associazione www.associazioneprisma.org.

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