Arco, due piani delle «Palme» destinati alle attività sociali

di Roberto Vivaldelli

La strada è tracciata, ed è quella dell’acquisizione dell’immobile da parte della giunta comunale o quantomeno di una parte consistente di esso. L’Azienda sanitaria, in accordo con l’assessorato provinciale alla salute e alla sanità, sta dialogando con il Comune di Arco per concedere a quest’ultimo - probabilmente in comodato d’uso - due piani dello storico edificio «Le Palme»: spazi che l’amministrazione comunale impiegherà per attività di tipo sociale e associativo.
A confermarlo è il sindaco Alessandro Betta che, insieme al vicesindaco Stefano Bresciani, sta trattando la questione con l’assessore provinciale Luca Zeni. Le attività oggi svolte dall’Azienda sanitaria in quell’immobile dovrebbero quindi essere trasferite in altra sede; inoltre verrebbero demoliti alcuni volumi, tra cui la recinzione esterna sita in via delle Magnolie.

«La giunta di Arco - spiega il sindaco Alessandro Betta - vuole arrivare il prima possibile all’acquisizione di quel compendio o quantomeno di due piani. Abbiamo la necessità di dare risposte concrete alle nostre associazioni presenti sul territorio che ci chiedono degli spazi o che prima avevano la propria sede in edifici che abbiamo demolito. Risolverà molte questioni».

Oltre alle associazioni il compendio delle Palme darebbe anche delle risposte importanti anche al comparto sociale. Mesi fa si era ipotizzato lì un trasferimento dell’ ”Anfass”, anche se quest’ipotesi non viene per ora confermata dal primo cittadino, che preferisce rimanere sul vago: «Il nostro comparto sociale ha bisogno di spazi - osserva - e quello sarebbe secondo noi idoneo. Quando riusciremo a mettere le mani su quell’immobile dovremmo poi iniziare tutta una serie di opere».

Prima, fra tutte, la demolizione della recinzione: «I locali interni sono in buone condizioni e sono fruibili - afferma -  mentre la facciata esterna ha bisogno di un po’ di manodopera e tinteggiatura, un po’ come è stato fatto con il Casinò Municipale. Quella della recinzione è una questione annosa perché prima di procedere dovremo pensare ad installare una videosorveglianza».

Tempistica? Un anno circa, al massimo due: «Non è un percorso che si risolve in pochi mesi - specifica Betta - per chiudere la partita ci vorrà un anno, probabilmente due. Finalmente però cominciamo a vedere qualche risultato concreto, la strada è quella giusta. Gli attuali spazi occupati dall’Apss potrebbero essere trasferiti presso l’ospedale. Inoltre lo stesso compendio delle Palme ha diversi spazi inoccupati o completamente vuoti, lo abbiamo verificato anche in un recente sopralluogo di giunta».

Pietra tombale quindi sull’eventuale centro congressuale o altri sbocchi di tipo turistico: «Per quanto riguarda le palme sì, la questione è chiusa in quel senso - conferma il primo cittadino - sul fronte turistico vediamo se il Casinò riesce a decollare con il trasferimento in quella sede della scuola musicale e, soprattutto, vediamo cosa succede con il teatro all’ex Quisisana».

Betta non nasconde la grande amarezza sulla vicenda del teatro, che sembra ben lontana da una risoluzione: «La situazione si sta davvero incancrenendo - ammette - abbiamo dinanzi un interlocutore che ci rassicura ma poi il cantiere di fatto non riparte. Da parte nostra c’è obiettivamente grande delusione, si sono spese tante parole e siamo ancora fermi; questo non va bene, non possiamo certo esserne contenti. Necessitiamo di avere delle risposte concrete. Vogliamo i fatti».

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