Passa il «Giro del Trentino» e l'Alto Garda resta bloccato

Coinvolte tutte le principali arterie stradali, code di tre chilometri tra Riva e Torbole. Sant'Alessandro e San Giorgio «circondate» dalla manifestazione. Il «giro» arriva a Trento: ecco le strade chiuse.

di Davide Pivetti

Il ciclismo è una grande passione per tanti italiani e proporzionalmente forse sono ancora di più i trentini che seguono questo sport con attenzione e partecipazione. Il "Giro del Trentino", poi, è un evento di richiamo nazionale e l'Alto Garda non è mai escluso dai momenti essenziali della manifestazione.

Ma proprio per questo, anno dopo anno, oltre a crescere - si spera - l'interesse dei tifosi, cresce anche il disagio, a volte il fastidio, che tanti altogardesani provano per la paralisi pressoché totale della viabilità che il passaggio del "Giro del Trentino" produce. (Foto e video di Jacopo Salvi).

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Tutto questo perché la Busa è un fazzoletto di terra e comprensibilmente gli organizzatori del Giro fanno fatica a trovare i chilometri necessari ad ospitarvi un'intera tappa come quella di ieri, che prevedeva la partenza da Riva (Fraglia Vela) e l'arrivo a Torbole (alla Pavese). Saranno tre chilometri e mezzo di distanza, roba che in bici si fa in cinque minuti da professionista, venti da cicloturista della domenica.

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Ed ecco allora che il tracciato si complica. Si parte da Riva, si curva a San Nicolò, si gira nelle campagne, si aggira il Brione, si torna verso Torbole e finalmente ecco il traguardo. Detto così sembra facile. Ma per ricavare i chilometri utili oggi pomeriggio si sono bloccate tutte le principali strade della Busa con unica eccezione la Maza e la Circonvallazione ovest rivana). Per tratti brevi o lunghi erano comunque chiuse al traffico la statale Riva-Arco, la provinciale di San Giorgio, la strada del Linfano, viale Carducci, viale Rovereto, via Matteotti a Torbole oltre a tutta una serie di strade minori.

Non solo. Oltre alle strade non percorribili c'erano le frazioni "assediate": Sant'Alessando di Riva era circondata in tutte le direzioni, San Giorgio di Arco quasi. Figurarsi a Linfano dove c'è una strada sola (ovviamente utilizzata dalla carovana ciclistica).

Tutto questo ha prodotto i consueti, attesi, prevedibili disagi: code di tre chilometri sulla Riva-Torbole, automezzi pesanti fermi e incolonnati per ore alle porte dell'area artigiangale di San Giorgio, intasamenti della viabilità ad ogni incrocio coinvolto dal passaggio dei ciclisti.

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Il tutto ovviamente in nome dello sport ma anche della promozione turistica visto che la tappa odierna è stata trasmessa in diretta su Rai Sport 1 con tanto di riprese dall'elicottero. Gli operatori economici (almeno quelli legati al mondo del turismo) parlano di disagi sopportabili. Chissà cosa ne pensano gli automobilisti, i pendolari, i piccoli artigiani che aspettavano il camion e l'hanno visto arrivare (o ripartire) dopo tre ore abbondanti.

Domani altra tappa che interessa la Busa. Questa volta, però, solo di prima mattina. Con la partenza da via Aldo Moro per il prologo, il via ufficiale in via Garberie (centro città) e poi il transito verso nord. La seconda tappa, infatti, arriverà in Tirolo dopo 220 chilometri.

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